Corriere della Sera - La Lettura
Ragazze, meglio chiudere un occhio
Mappano la condizione femminile. Con ironia
Multitasking per sopravvivere: donne e ragazze che evitano di soccombere grazie alla capacità di reinventarsi. Impegnarsi su più fronti e gestire l’instabilità lavorativa grazie all’arte di arrangiarsi. Rimboccarsi le maniche senza piangersi addosso. A comportarsi così sono le protagoniste di una raccolta di storie intitolata Le ciclopi, dove Manuela Piemonte è capace di delineare un ritratto impietoso, lucido e anche poetico della realtà quotidiana declinata al femminile.
Il titolo è evocativo, perché le donne di questi racconti a volte scelgono di guardare con un occhio solo, come sono costrette a fare le creature mitologiche monocole, perché così pare più facile adattarsi alla situazione, andare avanti, arrancare senza dannarsi. La categoria più penalizzata sembra essere quella delle trenta-quarantenni, particolarmente danneggiate se hanno scelto di laurearsi in una facoltà umanistica e non credono alla possibilità di realizzarsi nella magia dei social media. Ragazze che per anni rimbalzano da un contratto a progetto all’altro, professioniste nell’invio di curricula, costrette a riciclarsi in mille lavoretti. Tra le nuove competenze di sopravvivenza ci sono anche le lezioni di informatica ad attempate boomer. Anziane figure materne che possono far tenerezza e soprattutto istillare un po’ di nostalgia per una realtà che sembra così vicina, ma è oramai di un altro secolo, passato e lontanissimo: «Un mondo in cui si credeva nel lavoro in cui ti impegni e sei ripagata, in cui i pensionati avevano cinquant’anni e gli impiegati venti. Nessuno diceva che era un mondo estinto, non bisognava parlare del problema, lo sfruttamento esisteva per gli sfruttati ma per il resto della gente si trovava soltanto nei romanzi di Charles Dickens, tornati alla moda grazie alle recensioni di TikTok».
Il talento dell’autrice sta nel saper affrontare questa tematica così vera — il nostro è sempre meno un Paese per donne, soprattutto se single e precarie — con una scrittura ricca e precisa, intrisa di cinica ironia. Attraverso i ritratti delle sue protagoniste riesce a lanciare messaggi mai banali, che coinvolgono e fanno riflettere. Nel bene e nel male, le ragazze di oggi imparano presto che devono cavarsela da sole, crescere in fretta per affrontare le competizioni dell’esistenza. Così succede all’adolescente del racconto intitolato Oklahoma, una ragazzina delle medie che ogni giorno, dopo scuola deve riempirsi