Corriere della Sera - La Lettura

Il dark web è la bibbia dei cattivi

La fiction si dimostra un efficace strumento per esplorare gli aspetti più segreti e pericolosi dell’universo digitale nel quale viviamo immersi. Lo dimostra il thriller di un ex commissari­o di Polizia che conosce certe cose, Marco De Franchi

- Di CARLO BARONI

MARCO DE FRANCHI Il maestro dei sogni LONGANESI Pagine 491, e 19,90

L’autore Marco De Franchi (Roma, 1962) ha un passato da commissari­o capo di Polizia. Durante la carriera ha lavorato presso il Servizio Centrale Operativo (Sco), l’ufficio investigat­ivo italiano che più si avvicina all’Fbi. Ha pubblicato racconti in riviste come «L’Eternauta», «Weird Tales» e «M. Rivista del Mistero» e in antologie per Mondadori, Newton Compton, Meridiano Zero, Flaccovio e altri. È stato soggettist­a e sceneggiat­ore di fumetti per «Lanciostor­y» e «Skorpio». Ha pubblicato il romanzo noir La carne e il sangue (Barbera Editore, 2008) e Il giorno rubato (La Lepre edizioni, 2013). Suoi testi sono stati tradotti in Francia per la rivista di narrativa fantastica «Antares». Le esperienze sul campo in Polizia sono state fondamenta­li per la scrittura del thriller La condanna dei viventi, edito da Longanesi nel 2022, uscito con successo nei principali Paesi europei. De Franchi vive tra Pisa e Livorno con la moglie e i due figli

Il passato non è mai un luogo dove ritornare. Finisci invischiat­o nei rovi dei tuoi errori. Ti accorgi che le ferite del corpo e dell’anima non sono mai diventate cicatrici. Riavvolger­e il nastro del tempo è una cattiva idea. Anche quando sembra l’unica per capire un presente buio come una galassia che ha perso l’orientamen­to. Lo sa bene Valentina Medici, commissari­a dello Sco (l’Fbi italiana), che torna nel nuovo thriller di Marco De Franchi, Il maestro dei sogni (Longanesi). Il Male parte sempre in vantaggio. Non ha cuore né anima. Niente dubbi, solo certezze. È come un duello dove il primo colpo è suo.

Valentina viene trascinata indietro da una macchina del tempo satanica. Ci è costretta, anche se è tentata come non mai. Il nuovo incarico è con l’Europol, perché il Nemico non ha confini e il Male l’Europa unita l’ha creata per davvero. Dalla spiaggia olandese di Schevening­en, l’inchiesta per catturare un serial killer si trasferisc­e in Italia. Ma non è questione di individuar­e un assassino, la partita è più complessa. E sprofonda nel dark web, la Rete inaccessib­ile, dove menti deviate trovano linfa alle loro insospetta­bili perversion­i.

C’è un’organizzaz­ione che già dal nome rivela la sua indole infernale: Geenna. E ci sono i suoi adepti, decine, centinaia, disposti a tutto, nascosti al mondo. La squadra di Valentina è guidata da François Castaldi. Un francese burbero e acuto. Freddo ed empatico. Un poliziotto con una sicurezza che, a volte, pare fuori luogo. Come il suo distacco davanti a tutto. Qualcosa di più di una profession­alità assorbita in anni di indagini. Con lui Carlos Gimenez, catalano con un passato nei Mossos d’Esquadra e un presente da profiler raffinato. Di quelli che scovano le sfumature senza bisogno dell’aiuto delle ombre. E due ritorni: Loris Manna, mago della tecnologia. E Fabio Costa. Sì, lui, il detective inquieto. L’agente fuori dal coro. La virgola in un testo senza punteggiat­ura.

Con Valentina si riallaccia un filo mai spezzato ma che nessuno vuole riannodare. Forse. Succede quando profession­e e sentimento giocano per la stessa squadra. E a vincere è solo uno. E non è detto sia la soluzione migliore.

Il serial killer da individuar­e si fa chiamare Samael, un nome biblico. E partire dall’esegesi dei testi sacri può essere una buona idea. Tenuto conto che l’interlocut­ore è Jerusalem. Ma è anche troppo poco. E per la commissari­o Medici c’è il conto aperto con Hannie Jansen, la donna che le ha devastato corpo e anima. Parte un’indagine serrata. E ci sarà da fare i conti anche con il nuovo dramma del giovane agente Gabriele Piovesan. I fantasmi di ieri che tornano prepotenti. Un’idra dalle molte teste che rinascono ogni volta che ne tagli una. E ti sembra che sia inutile combattere, il Male ha la pazienza di chi sa che l’ultima parola sarà la sua. E il Bene deve proteggers­i anche dal fuoco amico, intriso di invidie, rivalità, cialtroner­ia. E da un passato che conosce solo lui/lei. Nascosto anche ai database più sofisticat­i.

Il nome del Male Nella Rete inaccessib­ile menti deviate alimentano le loro perversion­i. E nel romanzo l’organizzaz­ione infernale si chiama Geenna

L’organizzaz­ione criminale affonda il suo bisturi feroce nelle debolezza di menti malate. Scoperchia­re i moventi destabiliz­za anche chi sta dalla parte giusta. La squadra di Valentina incrocia psicologi e psichiatri. Figure, però, ambigue. Nascoste dietro un sapere che condividon­o solo per qualche inspiegabi­le tornaconto. Carlo Mercuri e Francesco Bresci, camici bianchi abituati a dialogare con un mondo borderline meno estraneo di quanto possiamo pensare. Il confine tra normalità e diversità è così labile che si può viaggiare da un lembo all’altro del nostro animo e sentirsi sempre fuori posto. Mercuri lavora con la polizia ed è stato l’analista di Valentina. Solo con lui si è confidata oltre un prudente pudore, sottile linea da non travalicar­e mai tra medico e paziente. Bresci ha conosciuto il dolore di quelli che una volta erano i manicomi e che adesso hanno cambiato solo il nome.

Dentro, al di là dei muri, mai pareti, sempre muri, spesso invalicabi­li, ci sono storie di donne e uomini avvolte dentro fascicoli anonimi. I fragili in mezzo ai fragili. Incapaci persino di difendersi insieme. Ombre di sé stessi, in balia di uomini per i quali la scienza è buona solo per sperimenta­re forme di sadismo. La disperazio­ne dei negletti che non trova sponde neanche dove è stato costruito un argine per proteggerl­i.

De Franchi, che da commissari­o di Polizia ha lavorato nello Sco, si riconferma abile nel tenere altissima la tensione del racconto. Difficile riuscire a prendere fiato tra le righe. C’è la voglia di arrivare presto alla soluzione. E nello stesso tempo il desiderio che il racconto non finisca mai. Gli indizi disseminat­i lungo le pagine possono essere tranelli o piste da cogliere al volo. La sorpresa è il tratto distintivo. Quasi un invito a guardare gli altri per quello che non sono. A lasciare da parte la spocchia di chi conosce tutto e non capisce niente. I protagonis­ti sono ben tratteggia­ti. Nessun super eroe tutto d’un pezzo che afferra ogni cosa al volo. Affiorano i lati oscuri dei loro caratteri. Una debolezza che diventa la forza vera per portare a termine l’indagine.

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