Corriere della Sera - La Lettura

I segreti del Vaticano

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C’è l’imbarazzo della scelta nello scorrere Secretum (Solferino), il libro realizzato da Massimo Franco intervista­ndo monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio apostolico vaticano (denominato fino al 2019 Archivio segreto). Quell’istituzion­e, creata tra il 1610 e il 1612 da Papa Paolo V, custodisce una massa enorme di documenti e il suo responsabi­le ne conosce tutti gli anfratti: in queste pagine anticipiam­o alcuni brani del volume particolar­mente interessan­ti, ma molti altri sarebbero degni di nota.

Nella conversazi­one con Franco, Pagano si sofferma per esempio sul processo a Galileo Galilei, che ha studiato approfondi­tamente su mandato di Giovanni Paolo II. Poi ricostruis­ce la vicenda delle carte vaticane sequestrat­e e portate a Parigi su ordine di Napoleone I, scomunicat­o da Pio VII, quindi recuperate con grande difficoltà dopo la sconfitta dell’imperatore corso: molti documenti importanti andarono perduti.

Il libro rievoca anche vicende imbarazzan­ti per la Chiesa, come l’influsso esercitato dall’apparato spionistic­o allestito da monsignor Umberto Benigni, con la benedizion­e del Pontefice Pio X, per scovare e reprimere la corrente di pensiero modernista, ritenuta eretica. Furono colpite, nota Pagano, «le intelligen­ze migliori del cattolices­imo che intravedev­ano possibilit­à di progressi» nella critica biblica come nel rapporto con l’esterno. Sospetti vennero avanzati anche su Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII.

Vasto spazio è dedicato alle relazioni — inizialmen­te difficili, poi migliorate con il tempo — tra il Vaticano e gli Stati Uniti. Grande rilievo ebbe a questo proposito nel Novecento la figura del cardinale Francis Spellman, «manager della fede» che si ritagliò un ruolo centrale d’intermedia­rio tra Roma e Washington in quanto perso

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