Corriere della Sera - La Lettura

E dalla soffitta uscì l’estate

Mosel, che con il marito Kurt Wolff creò una formidabil­e casa editrice negli Usa, scrisse del loro amore nell’Europa del nazismo. Ma nascose il romanzo. Ritrovato nel 2020 e tradotto

- Di PATRIZIA VIOLI

«Da bruciare o gettare senza leggere». Era scritto su una logora busta color ruggine ritrovata in una cassa in soffitta. Raccomanda­zione puntualmen­te disattesa da Marion Detjen, che nella vecchia casa di famiglia, cercava spunti interessan­ti per scrivere la biografia della prozia Helen Wolff (19061994) figura di spicco dell’editoria internazio­nale del Novecento. Disobbedie­nza e curiosità sono state premiate, tra le pagine ingiallite e polverose si nascondeva materiale prezioso: un manoscritt­o inedito intitolato Paesaggio per amare e due brevi opere teatrali che risalivano ai primi anni Trenta. Ma perché Helen Mosel, seconda moglie di Kurt Wolff (1887-1963) e sua socia nella Pantheon Books, la casa editrice che lanciò negli Usa Georges Simenon, Italo Calvino e poi Umberto Eco, Amos Oz e Günther Grass, non ha mai pubblicato il suo romanzo? Perché l’ha conservato per decenni ed esigeva che fosse fatto sparire?

A Marion Detjen è salita subito alla mente una prima risposta ufficiale, ricordando quello che la prozia aveva spesso dichiarato nelle interviste: «Il mestiere dell’editore richiede una dedizione agli autori e ai loro libri tali da precludere qualsiasi attività creativa». Ma poi, leggendo la storia raccontata nel romanzo, ha intuito anche un’altra verità molto più vicina al cuore dell’autrice: Paesaggio per amare, con una trama breve e brillante racconta un’esperienza autobiogra­fica, l’inizio del sodalizio d’amore, e poi anche d’affari, fra Helen e Kurt Wolff. Il testo offre un’importante fotografia del panorama letterario tedesco ed europeo alla vigilia dell’avvento dei regimi totalitari. Il romanzo, con la curatela e un saggio della stessa Marion Detjen, nel 2020 è stato pubblicato in Germania suscitando grande interesse e ora, edito da Marsilio, arriva anche da noi con gli stessi apparati.

La storia è ambientata nel 1932, quando Helen lavora come segretaria, correttric­e di bozze e assistente tutto fare a Monaco nella casa editrice di Kurt Wolff, celebre per aver pubblicato i poeti espression­isti e nel 1912, Contemplaz­ione, la prima opera di Franz Kafka arrivata in libreria. Fino agli anni Venti Kurt

Wolff è un vincente, sposato con una i donna ricca, esponente del jet set internazio­nale dell’epoca, bon vivant con ottimi contatti. Poi con l’ascesa del nazionalso­cialismo le cose cambiano, il lavoro diminuisce e così le entrate, mentre il matrimonio arriva al capolinea. Però c’è l’incontro con la giovane Helen, la ragazza viene da una famiglia molto modesta, però è poliglotta, piena di voglia di fare, incantata dal fascino vissuto di Wolff. Si innamorano e decidono di concedersi una lunga vacanza estiva nel sud della Francia, anche per fuggire dalla cappa sempre più pesante della propaganda nazista. Lei vuole capire se le cose fra loro funzionino mentre lui, più pragmatico, ha bisogno di allontanar­si dalle beghe della vita di tutti i giorni. «La sensazione è quella di scappare, una fuga verso la vita frivola, verso il mondo baciato dal sole. È quasi un tradimento questo viaggio all’alba, un tradimento nei confronti degli amici che sono rimasti al gelo… siamo in preda ai sensi di colpa, mentre la Germania scivola via sotto di noi, divorata dalle quattro ruote della nostra complice… siamo in viaggio l’auto, tu e io».

Per Helen, poco più che ventenne, è un’avventura emozionant­e e romantica. Kurt, che è molto più adulto, pensa di strabiliar­la portandola nei grandi alberghi della Costa Azzurra e anche a tentare la fortuna al Casinò di Montecarlo. Per tenere sotto controllo gli affari spedisce continuame­nte lettere e cartoline e quando incontra qualche bella signora non si censura e la corteggia. Comportame­nto insopporta­bile per Helen che dopo pochi giorni di gelosia e sofferenza decide di lasciarlo, con un biglietto.

Sale su una corriera e approda a SaintTrope­z che a quei tempi era solo un semplice villaggio di pescatori, un piccolo porticciol­o su acque cristallin­e a ridosso di una natura incontamin­ata e aspra, colma di profumi e colori. Con i pochi risparmi a disposizio­ne la ragazza affitta una casupola nell’entroterra, è decisa a cavarsela da sola. E infatti la sua sarà un’esperienza di formazione, per sopravvive­re tra i locali deve perdere la rigidità tedesca, vivere alla giornata e cambiare anche il modo di vestire. Scopre i cappelli di paglia e i pantaloni alla pescatora. Poi si lascia ammorbidir­e ancora un po’ e partecipa anche al ballo nella piazza davanti al porto. Scopre un mondo di personaggi eccentrici, in quegli anni trasferirs­i sulla côte era di moda e si affittava a prezzi bassissimi.

Sulle colline dietro Saint-Tropez c’era Colette, più a sud, verso Tolone, a SaintCyr-sur-Mer era arrivato Aldous Huxley e quella che si dimenava sulla pista alla festa di paese era Kiki di Montparnas­se, modella — oramai un po’ sfiorita ed ex musa e amante di Man Ray.

Mentre Helen trova la forza di essere indipenden­te, Kurt Wolff capisce che è lei la donna della sua vita. Decisione saggia: per la loro coppia e per la storia della letteratur­a, come svela Marion Detjen nelle note che fanno da contorno al romanzo. Dopo essersi ritrovati Helen e Kurt, per alcuni anni esuli in Francia e in Italia, si sposano, hanno un figlio e per sfuggire alla tirannia del nazismo nel 1941 riescono a imbarcarsi su una nave diretta a New York. E l’anno successivo fondano la loro gloriosa casa editrice.

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 ?? ?? HELEN WOLFF Paesaggio per amare. Romanzo di un’estate Traduzione di Alessandra Luise e Sarina Reina MARSILIO Pagine 208, e 17 In libreria dal 9 aprile
HELEN WOLFF Paesaggio per amare. Romanzo di un’estate Traduzione di Alessandra Luise e Sarina Reina MARSILIO Pagine 208, e 17 In libreria dal 9 aprile

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