Corriere della Sera - La Lettura
Gli eventi
La Rivoluzione dei Garofani, che segnò la fine della dittatura in Portogallo il 25 aprile 1974, fu promossa e attuata dal Movimento delle forze armate (Mfa), un’organizzazione di ufficiali subalterni stanchi delle guerre coloniali in Africa e decisi a rovesciare un regime ormai decrepito. Il governo di Marcello Caetano non oppose resistenza: accettò di dimettersi e fu mandato in esilio. Cominciò un processo di transizione che vide contrapporsi i settori più radicali del Mfa, propensi ad avviare la costruzione del socialismo, e gli ambienti moderati, forti nel nord del Paese. Nel 1975 fu concessa l’indipendenza alle colonie e il 25 aprile, primo anniversario della rivoluzione, fu eletta l’Assemblea Costituente: al primo posto si piazzarono i socialisti riformisti di Mário Soares con il 38% e secondo arrivò il partito moderato Ppd di Francisco Sá Carneiro (26%), mentre i comunisti filosovietici di Álvaro Cunhal ottennero il 12,5%. Il 25 novembre 1975 fallì un tentativo di spostare gli equilibri più a sinistra con un colpo di mano dei militari estremisti del Mfa. Nel 1976 si svolsero le prime elezioni legislative, che confermarono in sostanza i risultati dell’anno prima, per cui Soares divenne premier. Fu poi eletto presidente della Repubblica il moderato António Ramalho Eanes, che sconfisse il progressista Otelo Saraiva de Carvalho Bibliografia Una sintesi generale sulle vicende lusitane è il libro di José Hermano Saraiva Storia del Portogallo (Bruno Mondadori, 2004). Una biografia dell’uomo forte è L’incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte di Marco Ferrari (Laterza, 2020). Parte invece dall’inizio del XIX secolo il volume a più voci Storia politica contemporanea del Portogallo, firmato da Nuno Gonçalo Monteiro, Rui Branco, Paulo Jorge Fernandes, Bruno Cardoso Reis e António Costa Pinto (Mimesis, 2023). Si occupa dei Paesi del Sud Europa, Portogallo compreso, che videro nel fascismo italiano un modello il saggio di Giulia Albanese Dittature mediterranee (Laterza, 2016). Sul rapporto tra il Portogallo e i possedimenti coloniali (oltre all’Africa, c’erano Goa e altri territori in India, persi da Lisbona nel 1961; Timor Est, invasa dall’Indonesia nel 1975 alla proclamazione dell’indipendenza; Macao sarebbe tornata alla Cina nel 1999): Miguel Cardina, L’attrito della memoria (Meltemi, 2023); Eduardo Lourenço, Del colonialismo come impensato (Meltemi, 2019). Analizza l’esito e i residui dei processi di transizione in Portogallo e Spagna Orazio Lanza in Eredità del passato e democrazia (Rubbettino, 2012). Da segnalare infine i Saggi di António Sérgio (Meltemi, 2021)