Corriere della Sera - La Lettura
Il prigioniero sogna un nulla tutto bianco
Il giorno del suo compleanno, 27 gennaio 2022, il signor Cattaneo esce dall’ufficio e viene prelevato da due sconosciuti. Da allora, per «il prigioniero», perché è così che verrà chiamato, si apre un mistero, una parentesi nella sua vita assolutamente normale, da impiegato nel ramo dell’informatica, separato senza figli.
Fin dall’incipit, La ragazza unicorno, esordio nel romanzo di Giulia Sara Miori dopo una raccolta di storie brevi, ha un ritmo netto e veloce e una ben dosata ironia nel raccontare la situazione surreale. Il prigioniero non sa perché sia stato rapito, anzi, è lui stesso ad accettare di salire in macchina dopo che uno degli uomini, presentatosi come poliziotto, accenna a una questione legata alla moglie Adele che non vede da anni, aggiungendo: «Certo, nessuno la obbliga, ci mancherebbe... Ma le conviene chiarire la sua posizione prima possibile, se ha capito cosa intendo».
Non ha inteso nulla il signor Cattaneo e si ritrova con i due uomini, uno spilungone e uno basso, che lo portano in macchina bendato, parlando tra loro in una lingua ignota, in un carcere anomalo. Un luogo completamente bianco, in una cella senza finestra, in cui il prigioniero trascorre due mesi intervallati da rari interrogatori che si svolgono nella parte centrale del romanzo. Accompagnate da un narratore onnisciente, le tre parti, circa della stessa lunghezza, sono ben tagliate come atti rispetto alla «faccenda» che, come ben dice uno dei rapitori al protagonista, «è piuttosto bizzarra».
I carcerieri disegnano intorno a lui, tra domande disorientanti e supposizioni, vicende sconosciute. Cattaneo dopo la separazione aveva iniziato a frequentare una prostituta, la giovane Carmen, che si era presentata come sex worker, incontrata in un bar di Milano, il Twist, un nomen omen, dato che è il luogo in cui si svolgono diverse «svolte» narrative. Infatti, dietro la facciata dell’elegante cocktail bar, c’è un retrobottega segreto: un club per scambisti.
Il prigioniero non sa nulla di quell’altro mondo, ma alcuni indizi sembrano incastrarlo lì, con l’ex moglie e la ragazza, coinvolta in un gioco a tre cui fa eco il titolo. I ragionamenti degli inquisitori sono logici all’apparenza, ma irreali per il prigioniero. Alla traccia narrativa, di trama, l’autrice affianca un progressivo svuotamento di orizzonte del protagonista, nei lunghi momenti di solitudine in cella. La memoria del prigioniero si sgretola insieme agli