Corriere della Sera - La Lettura
I colori intensi di Kutter, espressionista «degenerato»
«Lussemburgo» (1936) al Museo nazionale di storia e arte di
Osservando in rete le sue esibizioni degli anni Sessanta l’occhio cade inevitabilmente sulla stempiatura a forma di cuore. D’altronde, da buon crooner qual era, cantava e sussurrava perlopiù parole d’amore. Del lussemburghese Camillo Felgen (1920-2005) proponiamo Petit Bonhomme: sezione (mielosa) di archi e fiati con sordine che osano un po’ di jazz. E lui: elegante, poche mosse, voce suadente. Romanticone.
A130 anni dalla nascita il Musée national d’histoire et d’art del Lussemburgo (mnha.lu) dedica fino al primo settembre una mostra a Joseph Ferdinand Kutter (1894-1941), il più celebre artista del Granducato del XX secolo, concentrandosi in particolare sui suoi ritratti (un modo anche per festeggiare la recente acquisizione da parte dello stesso museo di una tela dell’artista, Le Champion del 1932). Lo stile di Kutter appare evidente in opere monumentali come Lussemburgo (1936, olio su tela, centimetri 102 x 80, sempre al Mnha; a sinistra) e Château de Clervaux dipinte per il padiglione del Lussemburgo alla Fiera Mondiale di Parigi del 1937.
Quello di Kutter è uno stile decisamente espressionista, ma che, sebbene avesse trascorso diversi anni in Germania (dove dopo l’ascesa di Hitler verrà inserito nell’elenco degli «artisti degenerati»), risente anche di tendenze artistiche belghe e francesi (a cominciare dall’Impressionismo), guardando a Cézanne, Vlaminck, Permeke. Nelle sue opere Kutter (che nel 1927 sarà uno dei fondatori della Secessione lussemburghese) usa pennellate sicure e colori intensi per realizzare paesaggi che raccontano i suoi viaggi in Baviera, Italia, Francia meridionale, Corsica, Olanda, ma anche nature morte e ritratti dove i protagonisti sono spesso raffigurati in primo piano come se fossero stati appena fotografati.
I ritratti occupano un posto fondamentale nell’esperienza artistica di Kutter: uomini, donne, bambini, vecchi, clown (un soggetto che affronterà dopo essersi ammalato senza possibilità di cura) sono chiare espressioni dello spiccato interesse per la figura umana di un artista che ha saputo interpretare le influenze e le suggestioni del suo tempo.