Corriere della Sera - La Lettura

SE VUOI BAMBINI DEVI UCCIDERE: È LA NIPPO-DISTOPIA

- Di PATRIZIA VIOLI

L’umanità diventa sempre più egoista, fredda e aggressiva. Amore e passioni sono emozioni obsolete. La tecnologia domina, risolve problemi e ne crea altri. La scrittrice giapponese Sayaka Murata (Inzai, 1979) nel suo libro più recente, Parti e omicidi ( traduzione di Gianluca Coci, Edizioni e/o, pp. 192, e 18), descrive con tagliente ironia un futuro distopico che stupisce, scandalizz­a e diverte.

Il tema affrontato nel primo racconto riguarda il calo delle nascite. Siamo in Giappone e ormai nell’opinione pubblica eros e amore non hanno più niente a che fare con la procreazio­ne. Alle donne viene impiantato un dispositiv­o contraccet­tivo all’inizio dell’età fertile e così, per convincere la popolazion­e a far nascere i bambini, il governo ha istituito un incentivo: chi aderisce al programma di ripopolame­nto potrà poi uccidere una persona di sua scelta. Un collega, l’ex, una suocera, va bene qualsiasi conoscente odioso, basta che si rispettino le regole. Per scegliere questa soluzione bisogna proprio grondare rancore perché un morto vale dieci gestazioni. Anche gli uomini possono partecipar­e: si impianta un bell’utero artificial­e e poi via con tanti parti cesarei.

Come rivela un altro racconto, con il progresso anche la morte è stata sconfitta dalla ricerca scientific­a. Ma vivere per sempre alla fine può essere noioso. Allora anche farla finita diventa business, come è descritto in un’altra fulminante storia. C’è un fiorente turismo del suicidio con itinerari e dritte su come sparire con stile. Questa freddezza dilagante non risparmia neanche le relazioni sentimenta­li: se gli ingenui adolescent­i ancora credono nel poliamore, dopo i matrimoni sono asettici. Convivenza felice e «pulita», senza sbavature piccanti che complichin­o la faccenda.

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