Corriere della Sera - La Lettura

IMOLTIRICO­RDI DIERNESTOF­ERRERO SIGNOREDEI­LIBRI

- Di ORAZIO LABBATE

Ernesto Ferrero, scomparso a 85 anni il 31 ottobre scorso, è stato una figura prismatica della storia culturale italiana. Dirigente editoriale, critico letterario, scrittore, traduttore, organizzat­ore culturale, per quasi trent’anni, dal 1998 al 2016, ha diretto il Salone del libro di Torino. Un profession­ista di incisiva cura umana, metodica, verso i propri autori e collaborat­ori, espressa in una forte e notevole attività, dal 1963 al 1989 in Einaudi, poi in Bollati Boringhier­i, in Garzanti e in Mondadori. Tutti ricordano questa sua delicata e onnipresen­te qualità, viva durante ogni occasione lavorativa. Una carriera lunga, dinamica, quella di Ferrero, di cui possiamo leggere in due suoi memoriali: I migliori anni della nostra vita (Feltrinell­i, 2005) e Album di famiglia (Einaudi, 2022). Sul piano della critica letteraria, le pagine di Ferrero sono dense di curiosa e competente acutezza, basti pensare ai volumi Calvino (Mondadori, 1985) e Primo Levi (Einaudi, 1997 e 2007). All’autore di Palomar ha dedicato anche il suo ultimo libro Italo, uscito da Einaudi pochi mesi prima della morte.

Fervido appassiona­to di storia, Ferrero ha vinto il Premio Strega nel 2000 con il romanzo N (Einaudi, 2000), che ruota attorno alle vicende napoleonic­he. Indimentic­abile, inoltre, la sua attività di traduttore, con il libro di culto Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline. Il Salone del libro lo ricorda sabato 11 maggio (Sala Blu ore 15) in un evento dal titolo Il ricordo che porta, il ricordo che lascia. Autori, critici e storici — Chiara Fenoglio, Alessandro Barbero, Paolo Giordano, Walter Barberis, Piero Bianucci, Paola Mastrocola, Melania G. Mazzucco, Stefano Salis e Domenico Scarpa — leggeranno le pagine più amate dello scrittore.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy