Corriere della Sera (Milano)

Tutto un altro Giro

Dopo tre anni il gran finale della gara torna in città Sulle strade più folla e passione della «crono» in Duomo

- Marco Bonarrigo

Per due chilometri si trovavano soltanto posti di seconda o terza fila. L’arrivo del Giro d’Italia a Milano è stata una grande festa da tutto esaurito con i biglietti venduti, come sempre in questo sport, a zero euro. Civilmente accalcati contro le transenne ma anche arrampicat­i su alberi, camper, vecchie cabine del telefono, decine di migliaia di milanesi si sono goduti il ritorno della corsa rosa nella città con l’arrivo in corso Sempione. E lo spettacolo è stata altra musica rispetto all’algida «ultima volta», quando (era il 2012) la corsa arrivò in piazza Duomo con una cronometro individual­e, prova bella ma troppo «tecnica » per essere amata dal grande pubblico. Poi il Giro e Milano divisero le loro strade (la corsa non sfiorò nemmeno la sua sede storica) per tornare finalmente ad unirsi.

Ieri lo spettacolo è stato vero, palpitante, gioioso. Un po’ perché il circuito disegnato dagli organizzat­ori ha permesso di vedere sette passaggi dei corridori in meno di un’ora, ad altissima velocità. Un po’ perché i corridori, com’è accaduto sempre in questo Giro d’Italia, ci hanno messo del loro per scombinare il copione della vigilia: il belga Iljo Keisse e l’australian­o Luke Durbridge (due passisti di grandissim­a qualità) sono riusciti nell’impresa più unica che rara di evitare la volata di gruppo, anticipand­o gli sprinter con un attacco da lontano. E l’inseguimen­to del plotone ai fuggitivi ha tenuto tutti col fiato sospeso fino alla linea del traguardo, dove i due sono arrivati con nove piccolissi­mi secondi di vantaggio.

Sul circuito c’erano appassiona­ti di tutte le età ma soprattutt­o famiglie e giovani, molti cicloamato­ri, tantissime biciclette: la chiusura al traffico di parecchie strade, oltre al circuito finale, ha permesso a tutti di arrivare a Corso Sempione in sicurezza e godendosi una Milano diversa, a misura d’uomo. Una Milano amatissima anche da Alberto Contador, il grande vincitore dell’edizione 2015. «Per me – ha detto il Pistolero, raggiunto dalla moglie Macarena – questa è una città speciale dove, nel 2008 e nel 2011, ho festeggiat­o due delle vittorie più belle e importanti della mia carriera».

Soddisfatt­o anche il Giuliano Pisapia. «Questa è la casa del ciclismo - ha detto il sindaco – e il ritorno in città è una vittoria ottenuta grazie a un lavoro di squadra e alla ottima collaboraz­ione di tutti.

Milano ha accolto con una grande festa il vincitore Alberto Contador che aggiunge questa vittoria del Giro a quella ottenuta nel 2008, dimostrand­o doti, capacità e tanta determinaz­ione». Pisapia si è compliment­ato con Contador ma anche con Fabio Aru, le cui prestazion­i in montagna ha definito epiche.

La festa è terminata con le premiazion­i dei vincitori sul palco ma anche con una sorta di «open party» a largo Domodossol­a, dove erano parcheggia­ti i bus dei team. Centinaia di tifosi hanno raccolto autografi ma anche borracce, cappellini e, i più fortunati, magliette e guanti. Il ciclismo sa essere generoso con chi lo ama. Il prossimo settembre sapremo se il ritorno del Giro a Milano può essere considerat­o stabile o se la sede di arrivo finale della corsa rosa continuerà a ruotare.

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 ??  ?? Applausi In migliaia ieri si sono goduti il ritorno del Giro d’Italia a Milano, con l’arrivo in corso Sempione. L’ultima volta della corsa in rosa in città era stata nel 2012. Sul circuito c’erano appassiona­ti di tutte le età, ma soprattutt­o famiglie,...
Applausi In migliaia ieri si sono goduti il ritorno del Giro d’Italia a Milano, con l’arrivo in corso Sempione. L’ultima volta della corsa in rosa in città era stata nel 2012. Sul circuito c’erano appassiona­ti di tutte le età, ma soprattutt­o famiglie,...
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Il primo classifica­to è stato Alberto Contador, ciclista spagnolo soprannomi­nato El Pistolero. Il sindaco Pisapia: «Contador ha dimostrato doti, capacità e determinaz­ione»

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