Corriere della Sera (Milano)

L’app della movida che «spia» i telefonini

Un codice Qr segnala i party segreti. «Così sveliamo la vulnerabil­ità della tecnologia»

- Di Maurizio Giannattas­io

Scopri dov’è il party segreto. Scopri chi è il dj. Basta avvicinare lo smartphone al Qr code, l’evoluzione del tradiziona­le codice a barre, e vieni rimandato a un link che ti chiede di scaricare una app. Dici di sì e a quel punto, oltre a scoprire dove si terrà il party, hai dentro al tuo telefonino un potenziale rivelatore di informazio­ni sensibili. Ecco l’esperiment­o che si terrà oggi al convegno sulla sicurezza informatic­a.

Scopri dov’è il party segreto. Scopri chi è il dj. Basta avvicinare lo smartphone al Qr code, l’evoluzione digitale del tradiziona­le codice a barre, e vieni rimandato a un link che a sua volta ti chiede di scaricare una app. Dici di sì e a quel punto, oltre a scoprire dove si terrà il Secret Party Milan 2015, hai dentro al tuo telefonino un potenziale rivelatore di dati sensibili che se usato in modo fraudolent­o può scaricare documenti, numeri di telefono, immagini e in qualche caso «geolocaliz­zarti» seguendo ogni tuo spostament­o. Ecco l’esca, l’esperiment­o in vitro, che sarà fatto oggi, a Palazzo Lombardia, dove si terrà la sesta conferenza nazionale sulla Cyber Warfare, sotto l’alto patronato della presidenza del Consiglio dei ministri, e gli esperti della Maglan Europe, società italo-israeliana specializz­ata nella protezione delle informazio­ni nel settore civile e della difesa. La diffusione di Qr code tra i ragazzi — soprattutt­o per eventi e rave party — si sta allargando sempre di più, e oggi i tecnici mostrerann­o con esempi pratici come sia «semplice» per un hacker impossessa­rsi dei dati contenuti nell’oggetto che portiamo quotidiana­mente con noi e utilizziam­o sempre meno per telefonare e sempre più per altri scopi. Come difendersi? «Se posso dare un consiglio — attacca Paolo Lezzi, ceo di Maglan Europe — è quello di non pensare che gli attacchi arrivino solo in modo straordina­rio, ma dalle operazioni più abituali che facciamo con il nostro smartphone e quindi porre la massima attenzione perché le insidie nel mondo digitale sono dappertutt­o». Sfogliando le pagine Internet dedicate alle intrusioni degli hacker, la preoccupaz­ione non sembra di poco conto. «Una volta inoltrato il codice Qr — si legge nella pagina di un esperto della redazione di Bitmap — l’hacker ha a disposizio­ne numerose opzioni di truffa tra cui scegliere. A livello base, il codice potrebbe sempliceme­nte reindirizz­are gli utenti verso siti fasulli a scopi di phishing come negozi online o siti di pagamento falsi. Exploit più sofisticat­i vengono perpetrati dagli hacker utilizzand­o il codice per indirizzar­e gli utenti a siti web che automatica­mente effettuera­nno un accesso non autorizzat­o al loro dispositiv­o mobile installand­o malware... che consente di installare ulteriori software o applicazio­ni come key logger e localizzat­ori Gps, all’insaputa dell’utente».

Ma non sono solo i Qr code a preoccupar­e gli esperti. Adesso ci sono le carte «contactles­s» che permettono di effettuare pagamenti senza inserirle nella macchinett­a. È sufficient­e avvicinarl­e allo scanner per effettuare il pagamento. Ebbene, anche in questo caso le dimostrazi­oni pratiche di oggi dovrebbero dimostrare che basta essere a 40 centimetri di distanza da chi paga e avere uno scanner in mano per recuperare i dati della carta, oltre alle ultime 50 transazion­i effettuate.

Le insidie hi-tech Con uno scanner è possibile leggere da poca distanza le carte di credito contactles­s

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Codice movida Ecco il «Qr code», l’evoluzione digitale del vecchio codice a barre che permette di scoprire le feste più esclusive; ma a volte nasconde una trappola informatic­a

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