Migranti, Maroni attacca. Pisapia: stia zitto
STAZIONE CENTRALE, CHIUDONO DUE NEGOZI NELL’AREA DEI PROFUGHI
In 1.220 hanno dormito nei centri di accoglienza (tra cui l’ex scuola di via Betti e cento tende in più a Bresso) e ieri mattina un’altra settantina di siriani sono arrivati in Centrale e ospitati nei cubi di plexiglass. Uno dei negozi già aperti ha preferito chiudere fino a mercoledì. Intanto riscoppia la polemica tra il governatore Maroni e il sindaco Pisapia. «Il sindaco ha sbagliato». «Dalla Regione è mancata la presenza e il silenzio».
Lo scontro
In 1.220 hanno dormito nei centri di accoglienza (tra cui l’ex scuola di via Betti e cento tende in più a Bresso) e ieri mattina un’altra settantina di siriani sono arrivati in Centrale, in gran parte donne e bambini, ospitati nelle strutture di plexiglass che saranno chiuse alla mezzanotte di mercoledì. A quel punto smistamento e accoglienza verranno affidati temporaneamente agli spazi di Sos Exodus di don Mazzi fino a quando non sarà reso agibile lo spazio del dopolavoro ferroviario nel sottopasso di via Tonale.
Uno dei cubi è stato adibito a spazio per i bambini, punto di registrazione e di distribuzione di materiale igienico (dal dentifricio ai rasoi al sapone), l’altro a sala d’attesa. Quello in mezzo, già occupato da un negozio, è stato chiuso dagli stessi esercenti fino a mercoledì. Stesso discorso per i negozi di fronte. Individuato un nuovo caso sospetto di malaria.
Giornata di visite in Stazione Centrale. Il sindaco, Giuliano Pisapia, il questore, Luigi Savina, ma anche tanti milanesi che hanno voluto portare il loro aiuto ai migranti. Sul posto fissi gli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Majorino. Ma anche giornata di polemiche che non sembrano destinate a placarsi. Apre le danze il governatore Roberto Maroni, ospite dell’Annunziata. «La risposta di Pisapia (“Allora li ospita lei a Sky” rivolta a una cronista che gli diceva che il problema dei profughi si era semplicemente spostato dal mezzanino all’atrio della Centrale, ndr) ricorda quella di Pillitteri ai tranvieri: è stata una reazione sbagliata. Evidentemente la sinistra si è innervosita perché ho svelato il tentativo di nascondere i problemi. Mi viene da piangere quando la sinistra minimizza sulla scabbia, una malattia grave che, per gli animali, si chiama rogna».
Ma se da un lato la polemica con Pisapia continua, Maroni abbassa i toni contro il governo: «Mi ha chiamato il presidente del Consiglio per dirmi che ci vuole incontrare per parlare dell’emergenza immigrazione. Il governo dovrebbe proporre campi profughi in Libia con i caschi blu per fermare le partenze e creare un corridoio umanitario. Sono pronto a confrontarmi con Palazzo Chigi — ha ribadito — purché si trovino soluzioni eque e ragionevoli». La replica di Pisapia arriva a stretto giro di posta: «Dalla Regione, sulla questione migranti, è mancata non solo la presenza ma è mancato anche, quantomeno, il silenzio. Perché quando si sbraita e si fanno proposte assurde che non hanno nessuna possibilità, ci si contraddice con se stessi rispetto al passato, quando si era ministro degli Interni e alla fine non si dà neppure un contributo. Questo non aiuta perché crea ancora più paura. Invece bisogna rassicurare, ma chiaramente avendo la massima preoccupazione di tutelare la salute innanzitutto, ma anche la sicurezza di tutti». Aggiunge: «Sta tornando la normalità alla Centrale e insieme è stata potenziata l’assistenza a chi, in fuga da inenarrabili orrori, è in transito per Milano». «Maroni non può darci lezioni — attacca il vicesegretario pd, Lorenzo Guerini — Fu lui da ministro a proporre e a far realizzare un piano di ripartizione dei migranti delle regioni italiane».
Sulla Centrale è intervenuto anche il questore Luigi Savina: «È chiaramente una situazione d’attesa che durerà qualche giorno, ma mi sembra fortemente mitigata e dignitosa». Analoga considerazione dal prefetto Francesco Paolo Tronca: «La situazione allo stato è del tutto tranquilla, dopo che è stato interdetto l’accesso e la permanenza nei mezzanini».
Il trasferimento Da mercoledì i rifugiati verranno affidati temporaneamente a don Mazzi in via Tonale