La soprintendente «Monte Stella e Qt8, pronte nuove tutele»
L’architetto Ranaldi: aprire il capitolo vincoli per i palazzi post bellici di Figini e Pollini
sugli alberi lungo la tratta di M4. «Un iter impegnativo ma alla fine albero per albero siamo riusciti a salvarne tanti. Il risultato è stato una massiccia riduzione degli alberi da tagliare, anche in piazza Tricolore. Non sempre la prima soluzione di un progetto è quella valida. Noi in fondo ci siamo anche per questo».
È consapevole di essere arrivata a Milano «in un momento fortunato e particolare che ha coinciso con l’apertura di Expo » . Come delle criticità aperte, dagli scavi per la linea Blu al progetto di ampliamento del Giardino dei Giusti al Monte Stella. «Il Monte ha un significato storico importante, un monte artificiale realizzato con le macerie dei bombardamenti. Si tratta di capire l’impatto di un nuovo progetto ed eventualmente ridimensionarlo».
La Soprintendenza, sottolinea, «è un organo tecnico, siamo indipendenti dai poteri politici, siamo architetti, storici dell’arte, ed è questa competenza tecnica che ci rende autonomi rispetto alle tante pressioni. Quando si parla di tutela e quando c’è in gioco qualcosa che riguarda i luoghi che abitiamo, chiunque si sente di esprimere la propria opinione. Quello che dobbiamo fare noi è avere capacità di giudizio tecnico senza subire condizionamenti in una direzione e nell’altra». Lavorare vicino al territorio «è un principio fondamentale nel nostro lavoro», spiega al ritorno da un sopralluogo al Qt8, per il quale è stato chiesto un vincolo. E di vincoli ce ne saranno molti altri, perché «c’è da aprire il capitolo della ricostruzione post bellica e in questa città ci sono esempi importanti dei progetti, per esempio, degli architetti Figini e Pollini». C’è poi la Galleria Vittorio Emanuele II che «merita una valorizzazione attraverso la ricerca», dopo il restauro che ha visto insieme pubblico e privato, quella «collaborazione di cui tutti parlano e che a Milano è un percorso già costruito, qui si incontrano per davvero i nuovi mecenati» . Ci sono luoghi cari: il Cenacolo «icona mondiale, ora è passato sotto al Polo museale ma lavoreremo insieme per proseguire con il percorso di conservazione, come per la Cappella Sistina». E il lago di Como, un «gioiello da tutelare». Il suo rifugio è Santa Maria delle Grazie, dove ancora vivono i frati domenicani. E una certezza: «Ho partecipato alla marcia seguita agli imbrattamenti del 1° maggio e respirato il clima di un nuovo Risorgimento, ho sentito nei milanesi quel senso civico nel senso più antico e nobile della parola. Anche questa è per me la Milano da tutelare».
Cantieri M4 Trattativa albero per albero, alla fine ridotti quelli da tagliare