Corriere della Sera (Milano)

Da club esclusivo ad «agorà»: il Quartetto guarda avanti

La storica società milanese presenta il nuovo cartellone. Tra le stelle, Andras Schiff e Mario Brunello

- Giuseppina Manin

La classe non è acqua, neanche quando si tratta di musica. Con un secolo e mezzo di fulgida tradizione alle spalle, la Società del Quartetto tiene saldo il pedigree della qualità e spalanca sempre più le sue porte alla città: da club per pochi ad «agorà» musicale per tutti. Una platea allargata per la nuova stagione che si apre a ottobre, tra le migliori degli ultimi anni sia per proposte tematiche, sia per prestigio degli interpreti. «Inventiamo il futuro dalle nostre radici» è la sfida del presidente Antonio Magnocaval­lo. Un futuro che riparte da due pilastri quali Mozart e Beethoven. «Del primo il Quartetto di Cremona eseguirà l’integrale dei Quartetti per archi, del secondo Mario Brunello e Andrea Lucchesini l’integrale delle Sonate e Variazioni per violoncell­o e pianoforte», annuncia Paolo Arcà, consulente artistico.

Un omaggio a due capisaldi del repertorio cameristic­o, somme espression­i di quella che Arcà definisce «una civiltà strumental­e straordina­ria». Ma il programma riserva molte altre sorprese: un ciclo pianistico che è quasi un festival, 7 concerti con 8 star della tastiera, visto che Maria Joao Pires suonerà a quattro mani con la sua allieva Lilit Grigoryan. Gli altri sono il russo Michael Pietnev, l’americano Murray Perahia, il polacco Krystian Zimerman, l’ungherese sir Andras Schiff, la giapponese Mitsuko Uchida e il giovane italiano Davide Cabassi.

E ancora, spazio al barocco: l’Orfeo Barockorch­ester, Ton Koopman in trio, Jordi Savall con Hespèrion XXI per i cent’anni del genocidio armeno, il Bach dell’ensemble Angeli Genéve, Philippe Herreweghe sul podio de «Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce» di Haydn. Mentre il tenore Ian Bostridge affronterà il Winterreis­e di Schubert e la violinista Yuuko Shiokawa duetterà con il pianista Andras Schiff (che è pure suo marito).

«Un cartellone da far invidia» lo ha definito Ilaria Borletti Buitoni, sottosegre­tario ai Beni Culturali, mentre l’assessore Filippo Del Corno ha annunciato il rinnovato patrocinio del Comune applaudend­o al varo di Amur, rete nazionale di società concertist­iche votate alla musica da camera. «Intrecci tecnologic­i inattesi, come l’avvio di iniziative per i più piccini, i 40 mila in piazza Duomo per Chailly e Garret, i concerti in streaming… La musica sta vivendo una nuova epoca», assicura il filosofo Carlo Sini. «E la lirica, data per morta, viene ora riscoperta dai giovani. Non è più il tempo di andare a cercare nuovi pubblici. Stanno già venendo da noi».

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