Ritratto di Abbascià Il «re» della frutta
È morto sabato notte Dino Abbascià, uomo di punta di Confcommercio. Era arrivato a Milano negli anni Cinquanta per fare il garzone in un negozio di frutta e verdura ed è riuscito a creare un impero che oggi porta i migliori prodotti ad aziende e consumatori.
Era arrivato dalla Puglia a Milano alla metà degli anni Cinquanta, Dino Abbascià. Lavorava come garzone in un negozio di frutta di giorno, vendeva gelati in un cinema la sera. In pochi anni la sua indole di imprenditore l’ha portato a creare un piccolo impero della frutta e verdura. È morto, a 73 anni nella notte di sabato, uno degli uomini di punta della Confcommercio, che il presidente Carlo Sangalli ricorda oltre che «come grande imprenditore capace di costruire dal nulla un’importante realtà aziendale, come esempio per le sue qualità umane che non gli hanno mai fatto dimenticare chi è in difficoltà». Era presidente del Sindacato milanese dettaglianti ortofrutticoli e di Ente Mutuo (l’Ente di assistenza sanitaria integrativa della Confcommercio milanese) . A livello nazionale Abbascià presiedeva Fida, la Federazione nazionale del dettaglio alimentare di Confcommercio. Ma ad ogni incontro pubblico, si presentava come «il fruttivendolo che ha studiato il mercato».