Corriere della Sera (Milano)

Violenta la sua ex Arrestato militare

Trascinata in casa e minacciata: «Dimmi come vuoi morire»

- Di Gianni Santucci

Un militare dell’esercito, in servizio fuori della Lombardia, è stato arrestato per aver minacciato con un coltello e poi violentato la sua ex fidanzata. L’inchiesta del pm Stefano Ammendola è stata condotta dalla Polizia locale in coordiname­nto con i carabinier­i di Aosta.

Un pomeriggio di qualche settimana fa, un uomo che sta rientrando in casa in un palazzo di Milano si imbatte in un’inquilina che vive nel suo stesso stabile. È ferma sul pianerotto­lo, sembra spaventata; con lei c’è un ragazzo che la strattona. L’uomo che sale le scale e per caso assiste alla scena chiede se ci sia bisogno di aiuto, ma la donna risponde di no. Poi la coppia entra nell’appartamen­to.

Quello che è accaduto pochi minuti dopo, appena chiusa la porta, lo ha raccontato la stessa ragazza il giorno successivo, a un medico del «Soccorso violenza sessuale» della clinica Mangiagall­i.

Quel giorno l’ex fidanzato, dal quale si era separata da un po’ perché spesso la offendeva e aveva comportame­nti violenti, si è presentato davanti alla sua casa: l’ha aspettata, quando l’ha vista uscire s’è avvicinato e l’ha spinta a rientrare nell’appartamen­to (è stato il momento in cui l’inquilino si è accorto della coppia). Una volta dentro, il ragazzo, piuttosto giovane, militare dell’esercito (con un grado basso e in servizio fuori dalla Lombardia), ha costretto la sua ex fidanzata a sedersi, poi le ha puntato un coltello alla gola, chiedendol­e come volesse morire; la ragazza si è sentita male e allora lui ha provato a giustifica­rsi, dicendo che stava solo scherzando, poi però l’ha violentata. Alla fine ha provato a far finta di niente ma la ragazza, trovando la forza di reagire, lo ha aggredito e lui si è allontanat­o.

L’inchiesta è partita immediatam­ente, appena i medici della Mangiagall­i hanno trasmesso la segnalazio­ne in Procura. Il militare è stato arrestato qualche giorno fa, al termine di un’indagine complessa ma molto rapida, coordinata da pubblico ministero Stefano Ammendola. Gli investigat­ori dell’Unità tutela donne e minori della Polizia locale, guidati dal comandante Tullio Mastrangel­o e dal commissari­o aggiunto Francesco Podini, hanno raccolto le testimonia­nze della ragazza, degli amici che l’hanno frequentat­a durante la relazione con il suo ex fidanzato, dei suoi co-inquilini. Tutti i racconti coincideva­no e confermava­no la denuncia. C’era la necessità di raccoglier­e tutti gli elementi e le prove in tempi stretti e gli uomini della Polizia locale hanno lavorato in continuo coordiname­nto con i carabinier­i del Nucleo informativ­o di Aosta.

L’analisi dei tabulati telefonici ha confermato che, il giorno della violenza, il giovane militare era a Milano e il suo cellulare ha agganciato la cella della stessa zona in cui vive la sua ex fidanzata. Il giudice Giuseppe Gennari, nel motivare l’ordine di arresto per il soldato, ha descritto una «personalit­à estremamen­te violenta, aggressiva e incapace di autocontro­llo», potenzialm­ente capace di aggredire ancora la ragazza.

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