Ippodromo
Ex trotto: case e verde Scoppia il caso del piano di recupero
Il piano Snai di edificazione nell’area dell’ex trotto — 97 mila metri quadrati di superficie di nuova costruzione, di cui quasi 15 mila per edilizia residenziale sociale — arriva in Consiglio comunale dalla porta di servizio. E dopo il dibattito sui migranti e quello sul nuovo stadio al Portello, ecco una terza scossa data all’assemblea. È il consigliere azzurro Alan Rizzi che prende la parola e chiede che sia fatta chiarezza sull’operazione, che il «protocollo d’intesa del 9 maggio scorso, firmato da Snai e amministrazione sia portato in commissione». Il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo informa l’assemblea di aver già chiesto le carte.
La vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, però, stempera sul nascere la polemica: «Il protocollo d’intesa è stato approvato con una delibera che è pubblica. Non ci sono segreti. La Snai è proprietaria di un’area, ha chiesto una variante al Pgt e abbiamo avviato la procedura, inclusa la Valutazione ambientale strategica (Vas). Perché è un atto dovuto. I consiglieri hanno chiesto l’accesso agli atti e non appena pronti saranno disponibili. Anche perché questo è un procedimento del consiglio».
Il dossier, infatti, è online sull’albo pretorio del Comune da qualche giorno. E racconta il progetto urbanistico di un’area d’interesse strategico per lo sviluppo futuro della città. La Valutazione ambientale strategica riguarda l’area compresa tra piazzale dello Sport, via dei Piccolomini, via degli Aldobrandini, via dei Rospigliosi, piazza Axum, via Capecelatro e via Pessano.
L’istanza della Snai, proprietaria dell’area occupata dall’ippodromo del trotto e dal relativo centro di allenamento, noto come «Comprensorio ippico di Milano » , è datata 30 aprile 2015. La proposta riguarda «la trasformazione urbanistica delle due aree occupate dalle strutture del trotto, poste a nord e a sud di via Rospigliosi, le cui attività sono dismesse dal 2012. In gioco c’è un’area di circa 150 mila metri quadrati, ai margini del quartiere San Siro, oggi raggiunto dal metro, la linea «lilla». Metà di questo spazio dovrebbe essere destinato a verde e servizi.
Snai non ha mai smesso di sognare lo sviluppo dell’area che, a differenza dell’Ippodromo del Galoppo, non è vincolata dalla Soprintendenza. Demolite tribuna, pista di gara e allenamento e stalle, prefigura la realizzazione di nuovi insediamenti. E ha chiesto una variante al Pgt. Qualcosa, però, rispetto al 2008, quando la proprietà ipotizzava il trasferimento di gran parte dell’attività fuori dal confine cittadino, è cambiato. «Avevamo detto a Snai che non avremmo avviato alcun tipo di verifica se prima non concretizzava l’impegno a ricollocare le attività del trotto nel contesto della razionalizzazione del comprensorio. Cosa avvenuta. Ora spetta a noi rispettare l’impegno. Abbiamo dunque avviato il procedimento e faremo l’istruttoria».
L’accelerazione preoccupa la zona 8 che ha chiesto un’assemblea congiunta con la zona 7. «Un intervento superiore a quello sul Portello con meno quota sociale — ha detto ieri il consigliere Verde Enrico Fedrighini in commissione — L’insediamento abitativo equivale a 3.880 abitanti. E i servizi? Temiamo l’avvio surrettizio di trasformazioni urbanistiche a catena in una zona oggi di grande pregio anche per l’arrivo del metrò 5».