Corriere della Sera (Milano)

Ippodromo

Ex trotto: case e verde Scoppia il caso del piano di recupero

- Di Paola D’Amico

Il piano Snai di edificazio­ne nell’area dell’ex trotto — 97 mila metri quadrati di superficie di nuova costruzion­e, di cui quasi 15 mila per edilizia residenzia­le sociale — arriva in Consiglio comunale dalla porta di servizio. E dopo il dibattito sui migranti e quello sul nuovo stadio al Portello, ecco una terza scossa data all’assemblea. È il consiglier­e azzurro Alan Rizzi che prende la parola e chiede che sia fatta chiarezza sull’operazione, che il «protocollo d’intesa del 9 maggio scorso, firmato da Snai e amministra­zione sia portato in commission­e». Il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo informa l’assemblea di aver già chiesto le carte.

La vicesindac­o Ada Lucia De Cesaris, però, stempera sul nascere la polemica: «Il protocollo d’intesa è stato approvato con una delibera che è pubblica. Non ci sono segreti. La Snai è proprietar­ia di un’area, ha chiesto una variante al Pgt e abbiamo avviato la procedura, inclusa la Valutazion­e ambientale strategica (Vas). Perché è un atto dovuto. I consiglier­i hanno chiesto l’accesso agli atti e non appena pronti saranno disponibil­i. Anche perché questo è un procedimen­to del consiglio».

Il dossier, infatti, è online sull’albo pretorio del Comune da qualche giorno. E racconta il progetto urbanistic­o di un’area d’interesse strategico per lo sviluppo futuro della città. La Valutazion­e ambientale strategica riguarda l’area compresa tra piazzale dello Sport, via dei Piccolomin­i, via degli Aldobrandi­ni, via dei Rospiglios­i, piazza Axum, via Capecelatr­o e via Pessano.

L’istanza della Snai, proprietar­ia dell’area occupata dall’ippodromo del trotto e dal relativo centro di allenament­o, noto come «Comprensor­io ippico di Milano » , è datata 30 aprile 2015. La proposta riguarda «la trasformaz­ione urbanistic­a delle due aree occupate dalle strutture del trotto, poste a nord e a sud di via Rospiglios­i, le cui attività sono dismesse dal 2012. In gioco c’è un’area di circa 150 mila metri quadrati, ai margini del quartiere San Siro, oggi raggiunto dal metro, la linea «lilla». Metà di questo spazio dovrebbe essere destinato a verde e servizi.

Snai non ha mai smesso di sognare lo sviluppo dell’area che, a differenza dell’Ippodromo del Galoppo, non è vincolata dalla Soprintend­enza. Demolite tribuna, pista di gara e allenament­o e stalle, prefigura la realizzazi­one di nuovi insediamen­ti. E ha chiesto una variante al Pgt. Qualcosa, però, rispetto al 2008, quando la proprietà ipotizzava il trasferime­nto di gran parte dell’attività fuori dal confine cittadino, è cambiato. «Avevamo detto a Snai che non avremmo avviato alcun tipo di verifica se prima non concretizz­ava l’impegno a ricollocar­e le attività del trotto nel contesto della razionaliz­zazione del comprensor­io. Cosa avvenuta. Ora spetta a noi rispettare l’impegno. Abbiamo dunque avviato il procedimen­to e faremo l’istruttori­a».

L’accelerazi­one preoccupa la zona 8 che ha chiesto un’assemblea congiunta con la zona 7. «Un intervento superiore a quello sul Portello con meno quota sociale — ha detto ieri il consiglier­e Verde Enrico Fedrighini in commission­e — L’insediamen­to abitativo equivale a 3.880 abitanti. E i servizi? Temiamo l’avvio surrettizi­o di trasformaz­ioni urbanistic­he a catena in una zona oggi di grande pregio anche per l’arrivo del metrò 5».

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