Corriere della Sera (Milano)

Il fascino sinistro del Cervino

Un libro ricostruis­ce imprese e leggende intorno alla vetta conquistat­a 150 anni fa

- Giacomo Airoldi

Paolo Paci, scrittore e giornalist­a, ma anche alpinista e arrampicat­ore ha scritto «Nel vento e nel ghiaccio» (Sperling & Kupfer) un libro, che presenterà domani alle 18.30 al Mondadori Megastore di piazza Duomo 1 con Marco Albino Ferrari, direttore di «Meridiani montagne», Alessandro Gogna, alpinista e blogger, ed Edith Zweifel, che ha proprio nel sottotitol­o, «Cervino, un viaggio nel mito», la sua ragione d’essere: «Perché il Cervino è il Cervino, non è una montagna come le altre», sottolinea Paci. Il libro esce a ridosso del 150° anniversar­io della conquista di questa vetta, avvenuta il 14 luglio da parte dell’inglese Edward Whymper, ma è molto di più di una storia dell’alpinismo. «Certo, parlo di guide, famosi scalatori, imprese e tragedie, ma ho voluto esplorare aspetti talvolta trascurati. Per esempio l’importanza del marchio Cervino, il turismo, l’economia e lo sviluppo delle località ai piedi di questa montagna, Cervinia sul versante italiano e Zermatt su quello svizzero».

Nelle prime pagin ci troviamo in un istituto di ricerca e comunicazi­one, per scoprire come una montagna possa diventare un brand. «E parlare», aggiunge l’autore, «di Mike Bongiorno e del suo famoso spot che, dalla cima del Cervino, terminava con l’altrettant­o famosa frase “Sempre più in alto”. Mike ha addirittur­a rischiato di restarci su quel cocuzzolo, a causa di una tormenta. Ma il mio è anche un viaggio letterario, che attraversa la Londra vittoriana di Whymper per capire che cosa lo spinse all’impresa, per arrivare al folclore e alla gastronomi­a e alla riscoperta della magia del Cervino».

Non è un caso che questa montagna stia tra le attrazioni di Disneyland fin dal 1959 (grazie a un soggiorno a Zermatt di Walt Disney mentre stava producendo il film «La sfida del terzo uomo»), sulla scatola dei pastelli che quasi tutti a scuola abbiamo usato e persino sulla locandina del Tour of Europe dei Rolling Stones del 1976. Ma Paci si sofferma anche sul fascino sinistro della vetta: «Consideran­do che già cinquantam­ila persone sono salite in cima, la statistica è chiara: uno su cento non torna a casa». C’è posto anche per svelare un quasi segreto: il Cervino è privato! «È della famiglia Maquignaz. Non è un caso raro. Spesso chi possiede gli alpeggi possiede anche le cime che incombono su di essi. Infatti, una volta si pagava il biglietto per poter salire». Paci racconta anche il suo Cervino: conquistat­o, ritentato e respinto. Allenandos­i da buon milanese, «alpinista di razza pragmatica», sulle Prealpi, in particolar­e sulle difficilis­sime Grigne, promette che riproverà «perché, il Cervino, più di ogni altra montagna al mondo, è un banco di prova per le proprie aspirazion­i, un complice o un avversario per le proprie utopie».

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In cammino
(foto L. Piatta) Paolo Paci, autore del libro, inizia la salita In cammino

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