Corriere della Sera (Milano)

Battaglia di firme sul Giardino dei Giusti

Da Segre a Veronesi, contro-petizione in difesa del progetto. «Qui la forza del bene»

- di Paola D’Amico

Dopola lettera firmata da trenta intellettu­ali per dire no all’ampliament­o del Giardino dei Giusti al Monte Stella, arriva la controrepl­ica dei promotori dell’iniziativa, l’associazio­ne Gariwo, a difesa del progetto «che mira a consolidar­e l’identità del Giardino dei Giusti». Firmano la petizione, tra gli altri, Liliana Segre, don Gino Rigoldi, Umberto Veronesi, Andrée Ruth Shammah e Salvatore Natoli.

Un nuovo progetto per l’ampliament­o del Giardino dei Giusti al Monte Stella. Decisivo il sopralluog­o della Soprintend­ente Antonella Ranaldi con l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza, il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, i promotori dell’iniziativa, cioè l’associazio­ne Gariwo, e gli autori del progetto contestato dal quartiere QT8.

Intanto, però, Gariwo risponde alla lettera degli intellettu­ali che nei giorni scorsi s’erano rivolti al sindaco Pisapia chiedendo una tutela per il Monte Stella, «luogo di memorie sacro ai milanesi, monumento storico-architetto­nico di altissimo valore simbolico, creato dall’architetto Piero Bottoni con le macerie della guerra», con una petiz ione di uguale peso che difende il progetto di Stefano Valabrega perché «mira a consolidar­e l’identità del Giardino dei Giusti» che ha assunto una dimensione internazio­nale e «che fa di Milano la capitale morale per tutti coloro che credono nella forza del bene».

A dare il la alla protesta in zona 8 è stata l’«invasività» del progetto di ampliament­o del Giardino, oggi fatto di alberi e cippi e sentieri in terra battuta. «E su questo stiamo lavorando, sul ridurre l’impatto del progetto», spiega l’assessore Rozza. «L’idea di spostarlo non esiste. Il Giardino è al Monte Stella dal 2003 — aggiunge Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale —. Dobbiamo trovare la migliore soluzione che consenta al Giardino di crescere senza mancare di rispetto ad un’altro luogo di memoria».

Il punto di caduta, al momento, è la necessità di intervenir­e sui muri verticali che il progettist­a aveva disegnato. «Verrà mitigato — anticipa Rozza —. Le parti verticali devono essere riviste, è un lavoro a quattro mani Comune e progettist­a che stiamo facendo con la collaboraz­ione e i consigli della Soprintend­enza». Perché è vero che il Monte Stella oggi non ha vincoli ambientali e paesaggist­ici ma gli stessi sono stati chiesti qualche anno fa e il fascicolo è all’esame della stessa Soprintend­enza.

Nella lettera appello a sostegno di Gariwo e del progetto di ampliament­o si sottolinea che «il filo conduttore dell’intervento rispecchia lo spirito del Giardino, evoca i concetti di dialogo e riconcilia­zione». La firmano, tra gli altri, Liliana Segre, vittima e testimone Shoah, don Gino Rigoldi, Umberto Veronesi, Andrée Ruth Shammah e Salvatore Natoli.

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Firmatari Liliana Segre ( in alto) e Andrée Ruth Shammah
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