Respinta la ricusazione di un giudice
Un caso giudiziario ma anche, e forse di più, culturale: la V Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile l’istanza con la quale l’ex assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti ( foto), chiedeva di ricusare la giudice Luisa Balzarotti, presidente del collegio che lo sta giudicando in un processo di contesto di ‘ndrangheta per l’ipotesi di voto di scambio. Zambetti si doleva del fatto che la giudice in maggio, relatrice a un seminario di formazione per magistrati sulla ‘ ndrangheta al Nord, avesse espresso apprezzamento per la lettura dell’organizzazione dei clan sposata dalla Cassazione nella sentenza Infinito, e avesse raccomandato ai pm di produrla sempre nei dibattimenti. Era anticipazione di giudizio, visto che quella lettura di ‘ndrangheta è anche il presupposto dell’accusa di voto di scambio mossa a Zambetti? No, risponde ora la Corte d’Appello, perché Balzarotti scrisse in primo grado la sentenza Infinito poi confermata dalla Cassazione, quindi al convegno ha fatto «una mera ripetizione di concetti già contenuti in quel documento, una ricostruzione di carattere storico-sociologico-criminologico dell ’ in sediamento della ‘ndrangheta calabrese in Lombardia». E quanto ai «consigli ai pm», per i giudici della ricusazione «si tratta di commenti e giudizi esposti» da Balzarotti «in forma generica, di mera condivisione di quanto già rilevato dal pubblico ministero intervenuto al convegno» (Ilda Boccassini), «dirigente della Dda che non risulta tra l’altro neppure essere il pm del processo» di Zambetti.