Corriere della Sera (Milano)

Salario minimo Il Ticino non vuole favorire i frontalier­i

- Anna Campaniell­o

COMO

«Il salario minimo rischia di favorire solo i frontalier­i. Faremo in modo di evitarlo». A Como per siglare un accordo di collaboraz­ione transfront­aliera, il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Norman Gobbi non ha perso l’occasione per l’ennesima stoccata contro i lavoratori italiani che prestano servizio in Svizzera. Nei giorni scorsi, con un referendum i ticinesi hanno detto «sì» al salario minimo. «Il popolo è sovrano e rispettere­mo la decisione dei cittadini — ha detto Gobbi —. Nell’iter per arrivare alla modifica costituzio­nale però faremo in modo di stabilire norme che non siano solo a vantaggio dei frontalier­i. Dobbiamo combattere il dumping salariale e garantire stipendi dignitosi agli svizzeri». I frontalier­i sono arrivati a quota 60mila circa. «Siamo i vostri principali datori di lavoro», ha detto in una battuta il politico elvetico. Da lui sono piovute critiche anche sull’emergenza profughi. «É evidente — ha detto — che l’Europa ha fallito. La frontiera con la Svizzera è rimasta l’ultima porta aperta verso il Nord Europa. Siamo molto preoccupat­i per la situazione che si sta venendo a creare. Abbiamo già aumentato i controlli: non tutti chiedono asilo e quelli che non lo chiedono se non hanno i documenti in regola devono essere respinti».

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