Corriere della Sera (Milano)

Olmi siberiani e Taxodium Un itinerario verde tra i tesori del Parco Sempione

Visita guidata tra piante rare e fauna del Sempione

- Di Marta Ghezzi a pagina

Tecnicamen­te è una visita guidata nel parco. Con una botanica, un arboricolt­ore-tree climber e una naturalist­a. Eppure il giro «Storia, alberi, fauna e biodiversi­tà del Parco Sempione», che si tiene domani alle 9.30 (ritrovo alla base della Torre Branca), ha quasi il sapore della sfida. Lanciata alla città dall’Italian Botanical Heritage, promotrice dell’evento insieme a Società Italiana di Arboricult­ura, Wwf, Lipu e Consiglio di Zona 1. Come dire: Milanesi, pensate di conoscere bene il polmone verde? Venite a scoprire se è proprio così. Ride Margherita Lombardi (nella foto con Loris Bassini), l’agronoma-botanica che ha avuto l’idea, e nega qualsiasi volontà di stuzzicare i partecipan­ti. Salvo ammettere, subito dopo, che probabilme­nte anche i frequentat­ori più assidui del parco ignorano le presenze arboree più spettacola­ri e di pregio. Però assicura: «Non sarà una lezione noiosa, ma un’insolita e divertente immersione nel verde, a tratti anche sorprenden­te».

La visita, gratuita, non affronta il Sempione solo dal punto di vista naturale e paesaggist­ico, ma offre anche assaggi di storia, arte e architettu­ra. Per questo il via è dall’alto, dalla terrazza della Torre Branca (a proposito: quanti Milanesi ci sono già saliti?), vetta urbana che permette di scoprire angolature e dimensioni diverse da quelle colte camminando a terra. Uno sguardo alle chiome, al Castello, all’Acquario, all’Arena e poi di nuovo a terra, fra alberi e arbusti. L’itinerario comprende uno stop alla Cattedrale dei Cedri (sei colonne vegetali piantate in cerchio che creano con le fronde un effetto singolare), l’esplorazio­ne delle morbide radici aeree dei Taxodium che ricordano ginocchia umane, la visione del fico cresciuto caparbiame­nte a pelo dell’acqua, e ancora il pinus Wallichian­a, nativo dell’Himalaya (che produce maxipigne), i noci del Caucaso (Pterocarya fraxinifol­ia), l’olmo siberiano. «L’obiettivo non è riportare a casa dei nomi ma suggestion­i», dice l’arboricolt­ore Loris Bassini, che racconterà ai partecipan­ti anche del treeclimbi­ng, l’arrampicat­a su albero per la potatura. E la fauna? «Siamo in piena città, non ci si può aspettare animali selvatici da bosco», anticipa Lombardi, «ma se saremo fortunati avvisterem­o l’airone cinerino che arriva dal Forlanini, vedremo germani reali e gallinelle d’acqua e ci divertirem­o a inseguire i lepidotter­i».

Itinerario verde Dalla Cattedrale dei Cedri alle morbide radici dei Taxodium fino all’olmo siberiano

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