Blitz all’Istituto della Resistenza
Via Anemoni: rubati 750 euro. Indagano i carabinieri
Oltre al furto, nell’Istituto pedagogico della Resistenza (zona Primaticcio) è stato scoperto un foglio con la scritta: «Maiali». Si indaga per il reato di «furto aggravato» (750 euro portati via): ieri all’Istituto sono arrivati molti attestati di solidarietà.
Hanno spaccato prima la finestra di un centro medico per bambini. Poi hanno sfondato la porta interna (sempre chiusa) tra i due locali. E da lì i ladri sono entrati nella sede dell’Istituto pedagogico della Resistenza di via Anemoni, in zona Primaticcio. Libri e documenti buttati a terra, cassetti rovistati, materiale vario scaraventato giù dagli scaffali della biblioteca. I responsabili dell’Istituto hanno trovato un foglio a terra con sopra una scritta a pennarello: «Maiali». «Riteniamo che la natura del gesto sia mirata e possa essere di matrice eversiva di destra», commenta Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Associazione partigiani. Già in passato il centro ha subito danneggiamenti e atti vandalici, che sono stati sempre denunciati. A giudicare dalle prime ricostruzioni, nella notte tra martedì e mercoledì si è però trattato di un furto aggravato, più che di un danneggiamento: i ladri hanno infatti portato via 750 euro e un vecchio televisore, lasciando soltanto quella scritta su un foglio (tutti i danni sembrano legati all’intrusione e al furto, più che a una volontà di distruggere strutture o documenti).
La presidente dell’Istituto, Angela Persici, ha firmato ieri una dettagliata denuncia ai carabinieri. Il reato ipotizzato, al momento, è il «furto aggravato». L’indagine è affidata al Nucleo investigativo della compagnia Porta Magenta.
Che si sia trattato di vandalismo o soltanto di furto, il fatto è stato comunque al centro di commenti e attestati di solidarietà arrivati ieri all’Istituto. Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale Sicurezza e del Partito democratico, ha parlato di «un attacco ignobile, che assume contorni ancor più gravi perché commesso contro chi ha il compito di tramandare le testimonianze di un capitolo terribile della storia italiana e contro chi, attraverso l’informazione e la conoscenza, vuole respingere i tentativi di revisionismo in atto da più parti». Vicinanza anche «da parte del coordinamento cittadino di Forza Italia», che parla di un «gesto vigliacco e gravissimo, perché colpisce un luogo che racconta e custodisce anche una parte importante della storia di Milano». L’Istituto pedagogico della Resistenza venne fondato nel 1975 e oggi, nella sede di via Anemoni, è portato avanti da volontari. «È un luogo prestigioso e punto di riferimento per le ricerche», conclude Cenati. Anche il Comune ha offerto il proprio aiuto per sistemare i locali.