Pasticceria Marchesi Duello sulla provvigione
Ex banchiere: ho mediato la vendita. «No, falso». Scatta la causa
La vendita della Pasticceria Marchesi di corso Magenta finisce in un’aula di Tribunale per un’istanza di mediazione. Chiamato in causa non è l’acquirente (Prada), ma il venditore Angelo Marchesi. L’ex banchiere Emilio Ghezzi reclama il pagamento di una ricca provvigione per il ruolo avuto nella compravendita.
La sfida all’ultimo panettone tra i francesi della Louis Vuitton Moet Hennessy e Prada è finita in pareggio. I primi hanno acquistato la storica pasticceria Cova, in via Monte Napoleone, mentre il gruppo italiano ha piantato la bandierina su un altro pezzo storico di Milano, la pasticceria Marchesi, di corso Magenta. Ma questa seconda operazione ha una coda spiacevole, il cui primo atto si è consumato nei giorni scorsi nell’udienza seguita ad una istanza di mediazione.
Chiamato in causa non è l’acquirente Prada, ma il venditore Angelo Marchesi. L’istanza di mediazione è stata presentata da Emilio Ghezzi, fondatore della Sleipner consulting, costituita dopo l’addio alla carriera di banchiere. Ghezzi reclama il pagamento di una ricca provvigione per il ruolo avuto nella compravendita, chiamando come testimone un personaggio ben conosciuto in città e nel mondo della moda: Mario Boselli, attualmente presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana, che ha guidato a lungo. Angelo Marchesi smentisce il ruolo avuto da Ghezzi nella compravendita e non ha alcuna intenzione di pagare il conto. Punto di partenza è la vittoria della francese Lvmh nella gara per Cova, conquistata nel giugno 2013 superando l’offerta di Prada. Nei mesi successivi Ghezzi, che si è messo in proprio dopo avere avuto incarichi di direzione in diverse banche (dalla Rasini alla Banca di Roma, dalla Popolare di Vicenza alla Banca nazionale delle comunicazioni), sostiene di avere saputo che Angelo Marchesi, gestore e proprietario della pasticceria omonima, di fronte a una offerta generosa è pronto a cedere il comando. Così consolida la disponibilità di Marchesi e, tramite Boselli, fa arrivare a Patrizio Bertelli, sposato con Miuccia Prada e amministratore delegato del gruppo, una memoria con la proposta di acquisto della pasticceria di corso Magenta, consegnata a metà ottobre 2013. Ghezzi, nell’esposto, dice di non averne saputo più nulla. Fino a quando, nella primavera 2014, ha scoperto che l’operazione era stata chiusa. Boselli conferma: «Ho consegnato la proposta scritta da Ghezzi, che conosco da tempo, a Bertelli al termine di un comitato di presidenza della Camera nazionale della moda». Secca la replica a Ghezzi degli avvocati di Marchesi: «La verità è che non è stato conferito alcun mandato di mediazione, né di altra natura. Le trattative, come del resto i contatti preliminari, hanno seguito un percorso lineare. Venditore e acquirente, fin dall’inizio e per l’intera fase delle trattative, hanno intrattenuto rapporti diretti ed esclusivi. L’operazione è cominciata e si è conclusa senza intervento d’intermediari». Ora la parola passerà, come annuncia Ghezzi, alla magistratura civile.