Nasce la rete delle università antismog
Gli atenei fanno squadra per affinare tecniche di risparmio energetico
Un nuovo impianto di trigenerazione per ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma anche postazioni con i microonde perché gli studenti possano scaldare il pasto, la chiusura al traffico di piazza Leonardo da Vinci con l’ampliamento delle aree verdi, il monitoraggio dei consumi, la sostituzione dei sistemi di illuminazioni con impianti meno energivori. Così il Politecnico di Milano si impegna sulla sostenibilità. Insieme con la Statale, nel doppio campus di Città Studi, il progetto era stato avviato dai due atenei già cinque anni fa.
Anche l’università Milano Bicocca ha lanciato la sua sfida: dimezzare le emissioni, puntando soprattutto sulla raccolta differenziata. E allora un anno fa ha realizzato in ateneo «isole ecologiche» per separare vetro, carta e scarti indifferenziati su ogni piano, in ogni edificio. L’altro traguardo per la Bicocca è ridurre del trenta per cento l’utilizzo delle bottigliette d’acqua. Quindi borracce per tutti, l’ateneo le ha offerte a studenti, professori, impiegati e ha piazzato quaranta erogatori d’acqua lisca e gassata nei corridoi.
Ecco, gli atenei milanesi hanno imboccato la strada e adesso sono fra i fondatori della Rete delle università per la sostenibilità (Rus), con Ca’ Foscari, università di Bari, Bologna, Roma 3, Pavia, Trento, Verona e Politecnico di Bari e Torino. Il network, promosso dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, è stato presentato all’Expo durante una giornata di studi organizzata da Politecnico e Bicocca nel cluster Isole, Mare e Cibo.
Cristina Messa, rettore della Bicocca, ha sottolineato che «tante università in Italia stanno lavorando a progetti concreti, per la riduzione dei consumi e anche per favorire la mobilità sostenibile, sensibilizzando studenti, docenti e personale degli atenei».
Adesso queste università sono collegate, per condividere nuovi progetti e buone pratiche e per monitorare i risultati raggiunti.
«L’impegno preso è quello di verificare a distanza di un anno il raggiungimento degli obiettivi fissati — spiega Manuela Grecchi, prorettore del Politecnico e responsabile del progetto Campus sostenibile —. E alla rete per la sostenibilità appena creata stanno arrivando adesioni da università di tutto il Paese».