Il marito esce dal carcere e mentre torna a casa viene arrestata la moglie «Sono due spacciatori»
Libertà per il marito, arresto per la moglie: tutto nello stesso giorno. Entrambi filippini, entrambi spacciatori (di shaboo, potentissima metanfetamina diffusa soprattutto tra le comunità asiatiche), dovevano essersi passati le consegne «lavorative» lo scorso 4 aprile, quando la polizia arrestò l’uomo mentre vendeva droga. Nel pomeriggio di due giorni fa i carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova sono arrivati nello stesso appartamento di viale Monza: hanno seguito un uomo e una donne che si sono incontrati in strada, poi sono saliti in una casa, dove i militari sono entrati e hanno scoperto che la donna, 34 anni, stava vendendo 35 grammi di shaboo (che sono stati sequestrati). Ieri il giudice del processo per «direttissima» ha convalidato l’arresto sia del cliente, sia della spacciatrice, alla quale sono stati però concessi i «domiciliari», in quanto madre di due bambini piccoli. Per la donna, pur se a casa, è comunque iniziato un periodo di reclusione. Sempre ieri però il marito, dopo oltre 5 mesi passati in carcere, è uscito da San Vittore ed è tornato in libertà. L’ipotesi degli investigatori è che la coppia avesse una consolidata attività di spaccio, gestita dal marito ed «ereditata» poi dalla moglie. L’intervento dei militari contro la moglie è scattato proprio mentre stava tornando in libertà il marito (il cliente della donna, 41 anni, anche lui filippino, dopo l’arresto è rimasto in carcere). Lo shaboo è una droga molto potente, diffusa tra le comunità asiatiche, consumata soprattutto da cittadini filippini. Le ultime indagini hanno però dimostrato che sempre più spesso i trafficanti che portano lo shaboo in Italia sono di origine cinese. Negli ultimi tre giorni i carabinieri hanno organizzato anche altri servizi anti spaccio in città. Il bilancio: 16 persone arrestate, sequestrato un chilo di droga tra hashish e cocaina.