Dissidi Lega-Ncd, impasse Forza Italia Romani: manca un tavolo di confronto
I veti bloccano il «cantiere». La Russa: gli alfaniani prendano le distanze dal governo
Per sedersi, ci vuole il tavolo. Per parlare di candidati sindaci, anche. Come minimo. Ma il tavolo non c’è. E gli aspiranti alleati del centrodestra restano così come sono stati negli ultimi mesi: in piedi, e parlandosi pochissimo. Anche se la partecipazione di Silvio Berlusconi alla manifestazione bolognese indetta domenica dalla Lega cambierà le cose.
Il problema è semplice: se il tavolo includesse il Nuovo centrodestra, la Lega non si siederebbe neanche. Se il Nuovo centrodestra non fosse invitato, la fisionomia della possibile coalizione sarebbe sospinta inesorabilmente a destra. E soprattutto, gli scossoni potrebbero arrivare diritti fino alla Regione Lombardia, alla maggioranza che sostiene il governatore Roberto Maroni.
Paolo Romani, però, è ottimista. Il capogruppo di Forza Italia al Senato parla di «fare un passo alla volta. Ora è stata decisa la questione di Bologna, ed era importante». Certo Romani ammette che «ancora non abbiamo un luogo per decidere, ma ora il cantiere può essere aperto». Sottolineando «la centralità di Forza Italia, che resta l’unica che del cantiere può avere le chiavi». Come dire, solo i moderati dell’alleanza.
Ignazio La Russa, dai Fratelli d’Italia non nega il problema: «Il fatto è che prima ancora di un tavolo milanese, servirebbe un tavolo nazionale». Secondo l’ex ministro sarebbe infatti «perfettamente normale se a un tavolo nazionale non fosse invitato il Nuovo centrodestra», in quanto parte integrante della maggioranza che sostiene il governo Renzi. Questo, tuttavia, secondo l’ex ministro non escluderebbe il tenere nella nuova alleanza Ncd lombardo: «Soprattutto se Ncd lombardo prendesse una posizione propria. Come dire: i centristi di qui sono d’accordo nello stare con Renzi o soffrono la situazione?».
La voce del Nuovo centrodestra è quella di Raffaele Cattaneo, il presidente del Consiglio regionale: «È assolutamente chiaro a tutti che con la manifestazione di domenica non rinasce il centrodestra, ma una destra. Legittima, ma una destra». Di più: «È altrettanto chiaro a tutti chi ne sarà il leader. E cioè Matteo Salvini». E infine: «Dubito molto che questo modello possa vincere in Italia. E dubito molto che possa vincere a Milano o a Roma».
Da tempo si dice che l’Ncd di Milano potrebbe essere tentato, se estromesso dal centrodestra, di sostenere l’eventuale corsa dell’amministratore Expo Giuseppe Sala. Eppure, Cattaneo è scettico: «Mi pare che a sinistra sia partito il tentativo di mettere a Sala la maglietta rossa che più rossa non si può». E dunque? «Dunque per tutti coloro che non andranno a Bologna domenica si apre uno spazio. Anzi, la necessità di mettersi insieme. Meglio, per Corrado Passera». Chi non apprezza lo standby, di sicuro, è Roberto Maroni. Il centrodestra possibile gli aveva dato il mandato di riunire tutti gli interlocutori. Ma il tavolo neppure nato era piaciuto pochissimo a Matteo Salvini. E ora il governatore non ci vuole più mettere bocca: «Io non me ne occupo più. Mi auguro soltanto che si proceda rapidamente».