Aero-taxi atterra a Bresso «Non è adatto alla pista» E riesplodono le polemiche
Non è stato un atterraggio «silenzioso», quello avvenuto mercoledì sulla pista del piccolo aeroporto turistico di Bresso: un Pilatus Pc 12, aereo taxi monomotore, monoplano ad ala bassa, da nove posti, proveniente dalla Francia ha, infatti, provocato molto «rumore».
Tutto mediatico. Si è scatenata una nuova polemica sull’utilizzo dello scalo alle porte di Milano, che gli abitanti e le istituzioni locali chiedono rimanga a vocazione turistica e non diventi commerciale. Intanto alcuni residenti di Bresso il nuovo aereo «fuori misura» lo hanno fotografato e postato sui social network.
L’aereo ha toccato l’asfalto della pista poco dopo le 14.30, a sette mesi dall’ultimo atterraggio di un velivolo di categoria superiore rispetto a quella per cui l’aeroporto ha le adeguate misure di sicurezza. A stoppare l’attività di Bresso, poco prima della fine di aprile 2015, era stato il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, in vista dell’apertura di Expo 2015.
Ragioni di sicurezza indussero l’autorità governativa a sospendere i voli, a seguito anche delle richieste di chiarimenti e polemiche su come poteva essere utilizzato lo scalo che sorge all’interno del Parco Nord.
Una circolare di Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, valida in tutti gli aeroporti di aviazione generale d’Italia, permetteva e permette, sotto la responsabilità diretta del pilota, di potersi fermare in strutture con standard di sicurezza non adeguati al tipo di velivolo.
Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli ha chiesto lumi alla prefettura sul nuovo atterraggio, ricordando che esiste un preciso accordo con Enac, Ministero dei Trasporti e Parco Nord, perché l’aeroporto di Bresso venga utilizzato soltanto dai piccoli monoposto e biposto da turismo.
Chiusa l’Esposizione Universale a Rho-Pero, insomma, si sono riaperti i cieli. E con loro, le proteste e le polemiche.