IL CANONE RAI SALDATO DUE VOLTE E VERSO CHI PAGA
L’ACCANIMENTO
Gentile Signora Isabella Fedrigotti Bossi, anche quest’anno come per i precedenti 54 anni ho assolto l’impegno di onorare il canone Rai nei tempi previsti. Rispetto al passato, questa volta, anziché perdere tempo in Posta, ho deciso di avvalermi del bancomat della mia agenzia bancaria. Digitati i dati richiesti dall’operazione, ritirata la ricevuta, ho ripreso il mio solito tran tran da pensionato. Alla fine di marzo, con mia grande sorpresa, ricevo dall’Ufficio Entrate la comunicazione di risultare evasore del canone. Certo di un errore, controllo la ricevuta e solo in quel momento mi accorgo di aver sbagliato il numero del mio abbonamento. Avevo, infatti, digitato il numero, aggiungendo una cifra in più per cui senza accorgermene avevo pagato il canone ad un utente Rai di Quarrata, in provincia di Pistoia. Certo che la mia dabbenaggine sarebbe stata facilmente risolta, ho provveduto immediatamente a inviare al competente Ufficio Entrate una relazione del malfatto con relative ricevute, compresa fotocopia del mio estratto conto con l’addebito di 113,50 euro con la causale: abbonamento Rai 2015, sicuro che la questione sarebbe stata facilmente risolta.
Così non è stato: dopo diverse mie raccomandate, fax, telefonate e inutile contatto con l’ufficio di Milano, il 21 ottobre scorso ricevo una raccomandata che sorvolando sulla tematica da me espressa svariate volte, mi invita una volta per tutte a saldare il canone 2015 altrimenti si darà adito alle vie legali. Questa perentoria linea di condotta mi induce a due considerazioni: se l’abbonato di Quarrata ha onorato come il sottoscritto il canone, per mamma Rai è normalissimo vi sia un italiano che motu proprio paga due volte il canone 2015, mentre vi sono ben dieci milioni di conterranei che non lo pagano affatto. Oppure, nel caso inverso che non l’abbia onorato, perché mai sono io in possesso dell’unica ricevuta di pagamento con relativo addebito bancario? O ancora, possibile che l’utente di Quarrata sia venuto nella mia banca di Milano, abbia effettuato il pagamento con il bancomat e (a mia insaputa) l’abbia addebitato al mio conto corrente regalandomi la ricevuta come fosse Mandrake?
Spero che l’Ufficio Entrate mediti su queste mie considerazioni e abbia più fiducia in un utente fedele da 55 anni! Certo non provvederò quest’anno ad altri versamenti, aspettando sereno lo sviluppo degli eventi.
Posso soltanto dirle: speriamo bene! Ho tuttavia la sensazione — l’esperienza purtroppo insegna — che tanto bene non andrà, nel senso che i signori dell’Agenzia delle Entrate daranno, con tutta probabilità, adito alle minacciate vie legali. Caldamente mi auguro comunque — e le auguro! — di sbagliarmi. è che gli anziani, sulle vecchie vetture, devono affrontare, oltre alla perdita di tempo, gradini scomodi. Il percorso in senso opposto presenta invece un altro problema: l’intasamento di tram in Vincenzo Monti, con ben tre linee e un folto passaggio di macchine, dato che si tratta di una direttiva verso il centro.