Lo show di Formigoni al processo Maugeri: «Non sono Maradona»
Il giorno in cui aveva rifiutato le domande per fare solo dichiarazioni spontanee Roberto Formigoni dribblò i giornalisti. Quando invece l’ex dg della sanità lombarda Carlo Lucchina accetta di rispondere ai pm, imputato con Formigoni e altri per associazione a delinquere e corruzione nel processo Maugeri, il senatore Ncd viene in aula e si fa sentire. «Se oltre a far funzionare quella che, secondo le classifiche, è la migliore sanità in Italia, avessi, come mi viene imputato, anche favorito la corruzione, allora sarei stato Maradona», dichiara l’ex governatore accusato di aver ricevuto benefit e vacanze di lusso per 8 milioni dal faccendiere coimputato Pierangelo Daccò dopo che Lucchina ha detto che lui non gli aveva fatto mai «alcuna richiesta per conto di Daccò, non mi ha mai fatto subire imposizioni o sollecitazioni su nulla».
Al pm Laura Pedio che gli contesta che l’ex dirigente Merlino ha detto che le richieste di Daccò venivano esaudite perché amico di Formigoni, Lucchina risponde che lui si limitava alle «proposte tecniche», ma poi non poteva «spostare i fondi» e che «Maugeri, che è l’ente che eroga più prestazioni sanitarie in Lombardia», e il San Raffaele «erano e sono componenti essenziali del sistema sanitario». «Sono l’unico governatore a processo, agli altri non è mai arrivato nemmeno un francobollo di garanzia», dichiara ancora Formigoni dimenticando, ad esempio, l’ex governatore pd dell’Abruzzo Ottaviano Del Turco, arrestato e ora in appello per corruzione, o quello campano, Vincenzo De Luca (Pd) a giudizio per concussione. Poi esprime solidarietà a Daccò condannato in appello a 9 anni per la bancarotta del San Raffaele: «Fa effetto vederlo in carcere da 4 anni, senza condanna definitiva, questa carcerazione preventiva non è da Paese civile».