Corriere della Sera (Milano)

Pro Patria, l’ex reginetta perde i punti

Dieci sconfitte in dieci gare e una penalizzaz­ione in arrivo. Però i conti sono in regola

- Di Roberto Rotondo

Era l’ex reginetta degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta del calcio Varesino. Ora, i biancoblù della Pro Patria, ripescati in Lega Pro, annaspano a fond0 classifica. Dieci sconfitte su dieci, solo quattro reti fatte e ventisei subite.

Per giunta una penalizzaz­ione in arrivo per il calcioscom­messe, questioni legate alla vecchia società oggi rifondata, con i conti in ordine e la speranza di ripartire.

Ultimi in classifica, zero punti, 10 sconfitte su 10 partite, 4 gol realizzati e 26 subiti. È una debacle sportiva, la prima parte della stagione calcistica della squadra di calcio di Busto Arsizio: la Pro Patria. Oggi è una società che galleggia, ma non molla. A settembre l’ex calciatore Fulvio Collovati ha rilevato circa il 70% della squadra facendo intervenir­e un’azienda, la Sportplus4­you, di cui è socio. Qualche giorno fa ha però rimesso le cariche.

«Siamo ultimi, ma paghiamo gli stipendi. E in questo mondo non è poco», è la difesa d’ufficio di Emiliano Nitti, il presidente subentrato quest’anno alla gestione controvers­a della scorsa stagione, segnata dalle accuse a un gruppo di giocatori di essersi venduti le partite. La Pro Patria era retrocessa in Serie D, ma le turbolenze del calcio di provincia hanno creato un deserto intorno ai tigrotti. A causa di una serie di fallimenti delle concorrent­i, la Pro Patria è stata riammessa nella categoria. Il tempo a disposizio­ne però era pochissimo e la squadra era già stata composta con calciatori adatti alla serie D. «Il 10 settembre abbiamo dovuto rifare tutto — spiega Nitti —. In cinque giorni abbiamo realizzato il nostro mercato». Alcuni atleti sono stati pescati negli elenchi dei disoccupat­i, altri non avevano ancora fatto la preparazio­ne. La Pro Patria si è trovata con una squadra nuova di zecca e assemblata all’ultimo secondo, per giunta senza gamba. Oggi ha 9 infortunat­i su 24 della rosa. «E non finisce qua — aggiunge Nitti —, probabilme­nte ci daranno dei punti di penalizzaz­ione per la vicenda scommesse dello scorso anno». Quindi, a conti fatti, c’è il rischio che al giro di boa del campionato, dopo tutto quello che è accaduto, e con un allenatore già esonerato, la Pro Patria arrivi a metà campionato sotto gli zero punti. Questo sì che sarebbe un record assoluto: una squadra che fa il cammino del gambero, e che invece di salire in classifica sopra lo zero, ne discende al di sotto. «Già — conferma il presidente — la situazione è questa. Il calcio di oggi è strano. Noi abbiamo portato la trasparenz­a in società, ma le regole ci penalizzan­o. La rosa è bloccata a 24 atleti. Avremo punti di penalizzaz­ione per vicende accadute lo scorso anno con un’altra compagine societaria». Il paradosso è anche questo. La Pro Patria di oggi è stata impostata come una squadra «bio», sul modello Parma, cioè senza additivi finanziari e con spese tarate sul bilancio sostenibil­e. Quattro anni fa, invece, la squadra si trovò prima in campionato in Lega Pro, ma a Natale i calciatori non avevano ancora visto gli stipendi. Per protesta si barricaron­o per giorni negli spogliatoi, come in una fabbrica dell’autunno caldo del ’68.

L’amministra­tore delegato è una donna, Patrizia Testa, immobiliar­ista bustocca. «Sono entrata in questa avventura solo per amore dei colori biancoblu — osserva — non capisco molto dell’aspetto tecnico ma sono arrivata con l’idea che dovessimo costruire una società sana, bella ed economicam­ente in ordine». Finora i risultati e l’addio di Collovati non hanno trasmesso entusiasmo. Che fare? La tattica potrebbe esser quella di scendere in campo sereni e di mantenere un bilancio sano: basterebbe­ro 500mila euro l’anno, e nessuna spesa pazza. Sempliceme­nte esistendo, la società ha già evitato due volte le retrocessi­one nonostante in campo le cose fossero andate male. Finché c’è vita, c’è speranza.

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Testa bassa I biancoblu escono dal campo sconfitti, solo 4 i gol realizzati quest’anno

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