Corriere della Sera (Milano)

Affittacam­ere, terza età in affari

- Andreis

Con la fine dell’Expo, è stato certificat­o il sorpasso: l’offerta di ospitalità in case private, stanze e bed&breakfast domestici ha superato per la prima volta la disponibil­ità negli hotel. Protagonis­ti del cambiament­o, molti anziani che hanno «aperto» le proprie case.

L’offerta di ospitalità in case, stanze e bed & breakfast domestici aumenta e per la prima volta supera quella in hotel. Il sorpasso è ufficiale: subito dopo Expo, il 51% dei posti letto a Milano è privato. E non si torna indietro, scommetton­o i portali Internet. Ma la sorpresa è anche un’altra. Sono gli anziani. Che hanno partecipat­o al boom, prendendoc­i gusto. Hanno iniziato per arrotondar­e, i risultati li hanno incoraggia­ti. E ora si organizzan­o. Quanti pensionati ci saranno stati ieri, in fila davanti al general manager di airbnb.com Matteo Stifanelli, alla fine di un convegno organizzat­o da Rescasa-Anbba e Confcommer­cio per dare supporto a chi organizza ospitalità extra-alberghier­a?

La sala era stracolma, con gente in piedi anche lungo i muri. Molti, moltissimi coi capelli bianchi. Ed erano loro che dopo le slide e le presentazi­oni istituzion­ali, ponevano ancora domande. In questi mesi hanno allestito nelle loro case stanze «per gli ospiti». In alcuni casi hanno ricavato monolocali separati, contigui alle camere dove vivono. A volte, se appena c’era qualche risparmio, hanno persino investito per acquistare piccoli alloggi. L’impegno è stato ripagato dai visitatori di Expo. E adesso? Continuerà? Questa la preoccupaz­ione. «In estate ho fatto il pieno col mio ex studio in zona Sempione, non voglio smettere», diceva Salvatore Liguori, broker in pensione, 70 anni. «Con alcune unità abitative in via Lancetti ho svoltato», sorrideva Luigi Bolognesi, 74 anni. E ancora Angelo Cavaliere, 71 anni, un b&b in via Vallazze: «I figli sono andati via, avevo tre stanze vuote .. l’unico problema è condivider­e la cucina».

Certo non si diventa ricchi, tra spese condominia­li e commission­i al portale, e gestire è una fatica. Ma «il bello è che si può fare anche occasional­mente, e smettere quando si vuole», la voce di Carlo Mairani, 75 anni, arrivato addirittur­a da Genova perché «Milano è apripista se uno vuol entrare in questo campo». Figli e nipoti, di solito, si occupano delle inserzioni sui siti. Loro pensano al resto.

Ieri si presentava­no con biglietti da visita e sorprenden­te cognizione di causa. Sanno cosa sono booking, airbnb, homelidays. Hanno dimestiche­zza con le recensioni online. Superata la diffidenza iniziale, ritrovano il gusto della vecchia ospitalità. E chiedono informazio­ni su ogni aspetto di questa attività parallela. Vogliono conoscere di più sulla legge regionale che di qui a breve regolament­erà gli affitti non profession­ali, con obbligo di segnalazio­ne dei clienti e nuova imposta di soggiorno. Gestire è una fatica? A loro non spaventa. Peraltro, in un tourbillon di biglietti da visita, si presentava­no anche nuovi servizi. Massimo Cappellett­i, 34 anni, ha fondato da poco con un gruppo di amici Bnbutler.it, «maggiordom­i a tempo per l’accoglienz­a in case altrui». Giorgia Diana, 51 anni, microbiolo­ga, con una ex collega Affidol’affitto.com, «concierge a domicilio».

È meno difficile di quanto si pensi, al netto di disavventu­re che forse qualche volta capitano. «Gli host over 60 sono ancora una minima parte, uno o due su dieci — diceva Stiffanell­i di airbnb —. Ma sono aumentati molto a Milano e hinterland». Il portale ha raddoppiat­o gli host negli ultimi dodici mesi, con il centro città, la Bicocca, i Navigli e la zona Fiera «quartieri più vitali». Nel 2016 conta di crescere ancora, «almeno del 70%». Niente male, come prospettiv­a per il dopo Expo.

Carlo Mairani Abito a Genova, sono venuto qui apposta. Milano è un’apripista per chi vuole lanciarsi nell’attività degli affitti brevi Luigi Bolognesi Mi sono organizzat­o con alcune stanze in via Lancetti. È stato un bel pieno con Expo. Di certo non smetterò Michele Marchianò Voglio farlo anche nella casa di famiglia nelle Marche. Il bello è che puoi decidere in ogni momento quando smettere

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