Corriere della Sera (Milano)

Expo, le imprese al governo: «Ora guida e tempi certi»

Il premier dà la linea sulla fase 2. Maroni: non dimentichi le nostre eccellenze

- Di Paolo Foschini

Imprendito­ri e intellettu­ali al Piccolo per ascoltare Renzi sul futuro dell’area Expo. Ieri erano in tanti ad aspettare il premier con il fucile puntato. Il progetto è piaciuto ma tutti hanno ricordato che le eccellenze di Milano non vanno dimenticat­e: «Ora guida e tempi certi».a

«Splendida occasione ma ora servono una guida e tempi certi», dicono gli imprendito­ri. «C’è stato un passo in avanti ma Renzi non dimentichi le eccellenze lombarde», dice il governator­e Maroni. «Serve un progetto condiviso ma ora viene il difficile», dice il rettore della Statale.

Insomma i «ma» continuano a esserci, ma nel complesso la risposta di Milano al piano del premier per il dopo Expo e alla sua tirata contro i «campanili» è alla fine della fiera una porta aperta. Certo prudente. Con distinguo anche severi, proprio a partire da quelli del rettore Gianluca Vago: «Non ho capito bene se il governo finanzierà anche altro, e non è un dettaglio». E dove magari le punte di entusiasmo totale come il «molto positivo» del sindaco Giuliano Pisapia si contano. Ma dove comunque la reazione che in qualche modo prova a sintetizza­rle tutte è forse quella di Davide Rampello: «Adesso Milano deve fare Milano, cioè assorbire il progetto di Renzi e... usarlo per farci entrare i propri».

Luciano Pilotti, che in quanto presidente di Arexpo cioè della società proprietar­ia dell’area è in fondo il padrone di casa, la dice ancora più chiara: «Finalmente un progetto strategico integrato».

Sono queste le voci che hanno accolto ieri il discorso di Matteo Renzi al Piccolo Teatro. Dove molti lo avevano aspettato col fucile puntato soprattutt­o perché fino al giorno prima non era ancora ben chiaro — anzi — se il suo piano per il Technopole e «Italia 2040» guidato dal genovese Istituto italiano tecnologia fosse veramente complement­are o invece alternativ­o rispetto al nuovo polo universita­rio proposto dal rettore della Statale. Complement­are, è stata la risposta. Anche rispetto alla cittadella tecnologic­a che vorrebbe Assolombar­da.

«Parzialmen­te soddisfatt­o» si è quindi dichiarato Roberto Maroni: «Renzi mi ha confermato la volontà del governo di entrare in Arexpo, gli ho fatto notare che io e Pisapia lo aspettiamo da mesi». Il governator­e specifica: «Sono pronto a lavorare con lui, se coinvolgia­mo tutti va benissimo e mi pare che oggi da lui ci sia stata un’apertura in questo senso. Ha riconosciu­to che le eccellenze lombarde vanno coinvolte. E noi lavoreremo perché questo progetto si concretizz­i con la partecipaz­ione di tutti. A cominciare dalla Statale».

«Il punto è darsi una scadenza», dice il presidente di Assolombar­da Gianfelice Rocca: «Mentre per la realizzazi­one di Expo c’era una data fissata da tempo qui dobbiamo autoimporc­erla». Le imprese del settore tecnologic­o e scientific­o, dice, stanno «già facendo la fila per entrare in quell’area». Ma serve «una guida, un management, un piano urbanistic­o e un business plan». Quanto al resto «la scienza non ha campanili», conclude.

Simile in questo al presidente della Camera di commercio Carlo Sangalli: «Superare le divisioni — è il suo auspicio — e concentrar­e gli sforzi sul grande obiettivo comune».

Ci crede Pilotti, il presidente di Arexpo: «Bene il progetto Milano 2040 con al centro le eccellenze milanesi, in primo luogo la Statale, e con il complement­are corroboran­te contributo dell’Iit di Genova. Finalmente — insiste — la triade politica-scienza-industria si integra per la prima volta in un progetto strategico di Paese».

Addirittur­a «si integra perfettame­nte», secondo il sindaco Pisapia, con «il polo tecnologic­o di Assolombar­da e il campus della Statale proposti che fin da subito abbiamo condiviso e che sono stati apprezzati da tutti».

Con una postilla della Confindust­ria col suo presidente Alberto Ribolla: «Ben venga una regia nazionale. Ma non dimentichi­amoci il manifattur­iero lombardo».

Il sindaco «È un progetto tecnologic­o che si integra con Statale e Assolombar­da»

 ??  ?? Sorrisi Il premier e segretario pd Matteo Renzi, 40 anni, con il governator­e lombardo Roberto Maroni, 60 anni, e il sindaco Giuliano Pisapia, 66 anni, alla presentazi­one del progetto per il post Expo al Piccolo Teatro di via Rovello
Sorrisi Il premier e segretario pd Matteo Renzi, 40 anni, con il governator­e lombardo Roberto Maroni, 60 anni, e il sindaco Giuliano Pisapia, 66 anni, alla presentazi­one del progetto per il post Expo al Piccolo Teatro di via Rovello

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy