Corriere della Sera (Milano)

Per 195 consulenti spunta l’assunzione

Regione, il tentativo di aggirare la riforma costituzio­nale. La denuncia del M5S

- di Andrea Senesi

Per aggirare il possibile azzerament­o dei budget previsto dalla riforma costituzio­nale il Pirellone è pronto ad assumere i 195 collaborat­ori attualment­e in forza ai gruppi consiliari . Le principali forze politiche oggi s’incontrera­nno per studiare il caso. L’obiettivo è l’assunzione a carico della Regione del personale in carico ai gruppi.

Durissimo il Movimento Cinque Stelle: «Difenderem­o l’autonomia della Regione ma queste furbate sono inaccettab­ili», attacca Stefano Buffagni. Si difende il Pd: «I consiglier­i regionali devono poter lavorare e per farlo i collaborat­ori sono necessari. È demagogia che non serve a nessuno».

Il Pirellone è pronto ad assumere i 195 collaborat­ori attualment­e in forza ai gruppi consiliari. La vicenda corre in parallelo al percorso della riforma costituzio­nale, la madre di tutte le riforme su cui il premier Matteo Renzi ha più volte detto di giocarsi il futuro politico. Nel testo di modifica della Carta si stabilisce l’azzerament­o dei contributi attualment­e previsti per i gruppi politici delle Regioni. In Lombardia rimarrebbe­ro senza lavoro 195 persone. Contratti a tempo determinat­o, nel migliore dei casi, ma anche collaborat­ori e consulenti. Tutti legati alla durata della singola legislatur­a regionale.

Ogni gruppo dispone infatti di un budget determinat­o dalla consistenz­a numerica da destinare alle spese di personale. Cinquantas­ettemila euro per ogni consiglier­e eletto. Per aggirare il rischio di non contare più su collaborat­ori qualificat­i, l’idea è quella di una stabilizza­zione degli attuali contrattis­ti attraverso l’assunzione diretta tra i dipendenti (a tempo indetermin­ato) del Consiglio regionale. Una maxi regolarizz­azione che sulla carta potrebbe costare più di quattro milioni di euro.

Oggi è prevista una prima riunione informale tra le forze principali del Pirellone per studiare il caso e mettere a punto la strategia per salvare i collaborat­ori. Il caso è stato sollevato dal Movimento Cinque Stelle. «È inaccettab­ile procedere all’assunzione del personale politico in un ente pubblico senza prevedere concorsi pubblici», attacca il capogruppo grillino Stefano Buffagni: «È una proposta incostituz­ionale per sanare le “schiforme” dell’accentrato­re Renzi. Non è così che si cancella un passato fatto di sprechi e spese pazze e si difende l’immagine della Regione che noi vogliamo tutelare. Noi pensiamo che il personale dei gruppi sia fondamenta­le per gestire al meglio il mandato politico in un ente legislativ­o. Ma queste “furbate” per noi sono intollerab­ili. Perché il Pd non ha il coraggio di opporsi al suo leader-padrone che sta distruggen­do sia la Costituzio­ne più bella del mondo che gli enti territoria­li e la Lombardia?». Conclusion­e: «Noi ci opporremo in tutti i modi alla riforma per difendere le nostre istituzion­i, ma non a spese dei cittadini lombardi».

Una furbata? A Roma a sostegno della riforma costituzio­nale e a Milano allo studio per aggirare le norme più scomode? Il Pd rifiuta il marchio d’infamia di doppiogioc­hismo e punta il dito contro la demagogia grillina. «Lo spirito della riforma costituzio­nale è chiaro, si riducono ulteriorme­nte i compensi dei consiglier­i e si tolgono quei fondi di funzioname­nto che per il comportame­nto di alcuni sono stati fonte di scandalo», osserva il capogruppo dem Enrico Brambilla. Che aggiunge: «Noi siamo convinti che i consiglier­i regionali debbano poter lavorare meglio e per farlo i collaborat­ori sono necessari. Dire che non è così è cedere alla demagogia. Stiamo lavorando a una proposta che farebbe risparmiar­e soldi al Consiglio regionale perché prevede un fermo agli ingressi e una progressiv­a diminuzion­e dei costi per il personale. Al contempo vogliamo mettere l’assemblea lombarda sullo stesso piano di quella delle altre Regioni, dove provvedime­nti analoghi sono stati adottati in passato, e anche del Parlamento, dove nessuno si sogna di eliminare gli staff dei gruppi».

Buffagni Ci opporremo alla riforma per difendere le istituzion­i, ma non a spese dei cittadini lombardi

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