Da Boccioni a Basquiat Le mostre imperdibili del 2016 Poi toccherà a Caravaggio
Mostre Da Boccioni a Rubens: Milano continua a puntare alto
Forse sarà il suo lascito (ma per Milano sarebbe un peccato perché mai assessore alla Cultura ha lavorato con più onestà e intelligenza), ma comunque andrà, Filippo Del Corno ha messo nella programmazione della stagione espositiva 2016-2017 la stessa passione che ha speso negli ultimi anni ad ascoltare e legare insieme tutti i soggetti che in città si occupano di cultura: dai luoghi istituzionali dalle associazioni di quartiere. Nelle prossime primarie Del Corno si è schierato per la candidatura a sindaco di Pierfrancesco Majorino, ma ieri, a presentare il nuovo calendario delle mostre, seduto accanto a lui c’era il Giuliano Pisapia che ha spiegato: «Sono qui perché cinque anni fa mi ero posto l’obiettivo di cambiare Milano attraverso la cultura. Abbiamo puntato sulla qualità, il valore scientifico delle proposte e la volontà di rivolgerci a tutti. Qualcuno temeva che dopo Expo il nostro impegno potesse calare e invece questa programmazione dimostra che non è così».
Non c’è dubbio che il progetto di Del Corno per Expo in città, con l’idea di far cooperare intorno a palinsesti tematici tutti i soggetti produttori di cultura, sia stato un successo. I numeri sono eloquenti: + 50% di ingressi nei musei rispetto al 2014 con circa mezzo milione di visitatori in più. In particolare, i musei civici sono passati dai 436.038 ai 669.940, rispetto allo stesso semestre 2014, con un incremento del 54%. Il semestre ha visto il debutto della Museo Card e la nascita di cinque nuovi musei: Armani/Silos, Museo della Pietà Rondanini, Fondazione Prada, Casa del Manzoni, Mudec Museo delle Culture. Ma ancor prima di Expo, due mostre milanese erano entrate nella classifica delle più visitate in Italia: Van Gogh e Chagall. E già nella prima settimana di quest’anno i visitatori delle mostre hanno toccato picchi di oltre diecimila presenze al giorno.
Dunque nel 2016 si va avanti con lo stesso passo di marcia. Si comincia il 3 febbraio con la mostra sul Simbolismo, a Pa- lazzo Reale che il 23 marzo ospiterà poi uno straordinario omaggio a Umberto Boccioni nel centenario della morte; e il 6 aprile i trentacinque anni di lavoro dello Studio Azzurro. Con l’intenzione di rimanere sempre aperti, anche nei mesi estivi, a giugno seguirà una grande personale dedicata a Emilio Isgrò; a fine luglio toccherà a 200 opere di Escher; a settembre alle stampe di Hokusai che passeranno il testimone a Rubens e, nel 2017, in un crescendo, alla celebrazione del IV centenario della morte di Caravaggio e poi Toulouse-Lautrec, Dürer e Dalì. Il palazzo della Ragione, destinato alla fotografia, cala il suo poker d’assi con Herb Ritts; William Klein; Giovanni Gastel e, a novembre, James Nachtwey.
Il Mudec si presenta a marzo con due appuntamenti: Joan Mirò e le storie degli artisti italiani in dialogo con la cultura del Brasile; a maggio, invece, sarà la volta dell’artista maori George Nuku e a ottobre di Jean-Michel Basquiat. Il Museo del Novecento tiene la sua posizione nelle piccole mostre di approfondimento mentre la Gam rimane l’anello debole assieme al Pac, uno spazio sottoutilizzato dai tempi gloriosi del curatore Jean-Hubert Martin. E pazienza. L’intero 2016 rende comunque indispensabile l’abbonamento alla Museo Card.