Corriere della Sera (Milano)

Decreto sui voli Il governo lavora a testo fotocopia

- Di Rita Querzé

Come sarà il nuovo decreto che regola i voli su Linate? Il numero di destinazio­ni aumenterà o diminuirà? E la quantità di decolli e atterraggi? Queste le domande che si stanno facendo in questi giorni — prima ancora dei viaggiator­i — le compagnie aeree che operano sul Forlanini. A metà dicembre Enac ha annunciato la revisione entro gennaio del decreto Lupi che regola i voli su Linate. E i vettori sanno molto bene che un piccolo cambiament­o a quel testo può cambiare gli equilibri della concorrenz­a tra compagnie. Bene: ora una risposta a queste domande c’è. Fonti interne al ministero dei Trasporti chiariscon­o che l’intenzione del dicastero guidato da Graziano Del Rio è quella di ripresenta­re il decreto così come è, senza cambiare nulla. D’altra parte la Ue non aveva contestato questioni di merito ma procedural­i (per la precisione, la mancata consultazi­one delle compagnie aree stesse). A queste ultime è già arrivata la convocazio­ne per un incontro il 27 gennaio. Non sarà una riunione facile. Se ad Alitalia il decreto va bene così come è, tutti gli altri vorrebbero un aumento dei movimenti per ora in modo da potere decollare e atterrare più spesso. C’è anche chi ne fa una questione di forma: «Andremo all’incontro solo per galateo. Ma che senso ha che ci vengano adesso a chiedere un parere su regole che sono già in vigore? O c’è possibilit­à di intervenir­e su quello che non va o non ha senso», dice qualche rappresent­ante delle compagnie sotto garanzia dell’anonimato. Quando il decreto venne emanato dall’allora ministro del Trasporti Maurizio Lupi, i tempi erano strettissi­mi. Expo stava per partire e la fretta ha vinto sul rispetto delle formalità. Come erano andate le cose in passato, con i decreti Bersani, Burlando e D’Alema? «Eravamo stati convocati direttamen­te a Roma, negli uffici del ministro», ricorda Osvaldo Gammino, portavoce delle compagnie di Linate. A questo punto, il passaggio diventa delicato. È vero che quella con le compagnie aeree è solo una consultazi­one non vincolante ma i vettori sembrano intenziona­ti a questo punto a farsi forti delle vecchie prassi. E a far pesare il loro eventuale via libera.

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