Ticinese, petizione social contro i furti in casa
I residenti chiedono più sicurezza. Su Facebook le foto dei danni lasciati dai ladri. Blitz dei vandali in via Gola
È il «reato del momento». Nel senso che nonostante i dati ufficiali dicano che i furti in casa siano diminuiti del 13 per cento rispetto all’anno scorso, gli ultimi due mesi del 2015 e la prima metà di gennaio hanno visto un ripetersi «preoccupante» (sono le parole di un agente) di casi.
Non esiste ancora un dato statistico, ma il tema dei colpi in appartamento è stato al centro di più di una riunione operativa delle forze dell’ordine nelle scorse settimane. Anche perché, statistiche a parte, quello dei furti in casa è considerato da sempre uno dei reati più «invasivi» e che tocca da vicino le vite delle famiglie per tutto ciò che la «violazione» della propria casa porta con sé, anche a livello emotivo. Di certo i «ponti» delle feste hanno agevolato il lavoro dei ladri, sempre attenti a sfruttare ogni occasione per entrare negli appartamenti deserti.
Nei giorni scorsi attraverso la pagina Facebook dei «Residenti di corso San Gottardo, via Meda e dintorni», che riunisce molti abitanti «virtuali» del Ticinese, era stata lanciata un’offensiva contro i continui e ripetuti furti registrati nella zona. Con tanto di wanted per alcune auto «sospette» segnalate nel quartiere. Sul social network qualcuno ha postato anche le fotografie dell’appartamento dopo la visita dei ladri: i cumuli di macerie lasciati sul pavimento dopo l’opera «edilizia» di estrazione della cassaforte da una parete; o il buco nel muro lasciato dalla cassa blindata. Tanto che ieri è partita ufficialmente la campagna in bar e negozi per la raccolta firme nel quartiere per chiedere più sicurezza.
La lettera-petizione è rivolta al prefetto, al sindaco, al questore, all’amministrazione comunale e al consiglio di zona, e riporta un breve elenco delle ultime «malefatte»: «Quanto vi chiediamo è nel totale rispetto dei vostri ruoli, senza alcuna volontà di polemica, semplicemente riteniamo che vivere in tranquillità, senza paura e con il minor numero di scippi, aggressioni e violenze, sia un nostro diritto», scrivono i cittadini nella petizione. Le richieste sono chiare: «l’incremento Un problema elettrico ha causato ieri un incendio nel Centro di emergenza sociale di via Barzaghi, che alloggia 22 famiglie Rom. Nessun ferito, le fiamme sono state rapidamente spente dai vigili del fuoco (foto di Davide Salerno). Sullo smantellamento del campo Rom di via Idro, Amnesty International ha scritto al sindaco Giuliano Pisapia: «Ove il Comune dovesse procedere allo sgombero senza prima proporre ai residenti adeguate alternative d’alloggio, si configurerebbe come sgombero forzato, proibito dal diritto internazionale». di personale di polizia, vigili e carabinieri e il contrasto a degrado e prevenzione delle cause e dei comportamenti che portano a fenomeni di criminalità diffusa».
Nella petizione si chiede maggiore sicurezza anche nell’area di via Gola dove, l’altro giorno, i vandali hanno colpito alcune auto in sosta nella strada. Risultato? Diverse vetture con le gomme tagliare. Nel frattempo, come denunciato sempre attraverso la Rete, qualcuno ha provato a speculare sulla maggiore richiesta di sicurezza. «Ho ricevuto una chiamata da un signore che diceva di essere un appuntato delle forze dell’ordine. Ci ha comunicato che previo versamento di 130 euro ci avrebbe spedito un manuale sui comportamenti da adottare in caso di furto o rapina. Mi sono informata subito e pare che nessun funzionario della polizia possa chiedere soldi per servizi del genere», ha denunciato una commerciante.
Mentre i residenti raccolgono firme e aspettano risposte, i poliziotti del commissariato Scalo Romana ieri pomeriggio ha arrestato in flagranza un marocchino sospettato di diversi scippi di telefoni cellulari a passeggere del tram 15 e delle linee 90 e 91. Agiva all’angolo tra la circonvallazione e via Pezzotti o via Pompeo Leoni. Fatale l’ennesimo colpo ai danni di una ragazzi di 25 anni sul tram 15.