Sgominata la baby gang dei giardinetti
I modi sono quelli del branco. Forti in gruppo, remissivi da soli. In fondo si parla di sette ragazzi tra i 15 e i 17 anni. Ma l’unione fa la forza, e la banda era riuscita creare un clima di intimidazione tra i loro coetanei che avevano la «sventura» di passare attraverso i giardini del centro di Bollate, intitolati a Martin Luther King. Un’escalation di prepotenze, minacce, fino alle botte e a due episodi di rapina. E a quel coltello sfoggiato con aria e parole da duri: «Ti piace la lama? Lo sai che ti si può conficcare nel cranio?». A riportare la situazione alla normalità ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Rho, comandati dal maggiore Andrea Domenici. I ragazzi sono stati tutti denunciati a piede libero alla procura dei minori. Tra di loro italiani, stranieri, immigrati di seconda generazione, tutti di Baranzate, tranne un giovane residente nel campo nomadi di Musocco che aveva un ruolo leggermente predominante sugli altri. Avevano scelto l’anfiteatro al centro dello spazio pubblico di via Attimo come loro punto di ritrovo. E da quei muretti, a novembre, bersagliavano alcuni loro coetanei, residenti nelle vicinanze del parco, sorpresi al ritorno da scuola, dalla palestra, o dagli allenamenti. In un caso, tre di loro sono stati circondati e picchiati.