I GIARDINI con le piante giuste anche D’INVERNO
Scegliere (da soli) i fiori adatti o farsi aiutare da consulenti Così cambiano i terrazzi milanesi tra green-sitter e applicazioni web
Sapessi come è strano, riscoprirsi botanici metropolitani, a Milano. La scia di Expo ha lasciato in città un certo bisogno di alzare il proprio pollice verde. Progettando terrazzi e coltivando in modo meno banale ogni angolo della città sul modello nordeuropeo. Pietro Bruni e Alberto Jacini si conoscono da una vita. Il primo ha studiato Scienze naturali, il secondo da tempo si diverte a sviluppare software. Insieme hanno creato un «giardiniere artificiale»: Yougardener è un’applicazione attiva da qualche mese, con l’obiettivo di diventare il miglior sito web per la ricerca di piante ornamentali. Il colore dei fiori, la temperatura di sopravvivenza, il luogo di coltivazione, la grandezza delle foglie, le ore necessarie per mantenerle. Una serie di filtri per caratteristiche conducono alla pianta su misura. «In Rete si trovano tante informazioni disordinate: molte idee ma troppo confuse. Troppi blog, ma assenza di punti di riferimento». Yougardener è un database che contiene ogni pianta usata in Italia. A oggi sono 400, presto si arriverà al migliaio. Un grande vivaio online che in un futuro (non lontano) permetterà di acquistare direttamente in Rete la pianta.
Royal Orticultural Society è una secolare istituzione di orticultura inglese. Giovanni De Bartolomeis, 33 anni, la consulta sul Web per ispirare il lavoro che gli ha cambiato la vita. Gli studi di design al Politecnico prima di una parentesi verde che passa dai giardini di Villa Necchi, dalle risaie del lodigiano fino ai trattori negli uliveti in Toscana. Negli ultimi mesi è diventato il green-sitter più ricercato di Milano. Attrezza gli spazi al verde, li colora. «Mi chiamano quando hanno bisogno di una cura: concimare, dare una pulita, combattere l’insetto che rende vani gli sforzi del pollice verde». L’estate scorsa ha coltivato il grande terrazzo del nuovo Ostello Bello dietro alla stazione Centrale. «Le esperienze più stimolanti sono quelle legate ai progetti di architetti. Faccio esperimenti, imparo a misurarmi con gli sbalzi di temperature. Sperimento: è un ciclo continuo che non si spegne mai». Così sta cambiando la filosofia dei terrazzi alla milanese per anni fatti con lo stampino. Ora si osa di più. «È per questo che dopo ogni intervento preparo un piccolo manuale d’istruzioni: bastano poche righe ma personalizzate di consigli per mantenere il proprio verde».
Oasi metropolitane. Bastano pochi metri: importante è valorizzarli incastrando i dettagli. Per questo le architette Marzia Brandinelli e Silvia Refaldi hanno aperto Verde Architettura. Uno studio specializzato per riqualificare balconi.«Partiamo da un budget e proponiamo soluzioni ispirate al ritorno alla natura: sempre più famiglie sentono il bisogno di una proiezione esterna del proprio appartamento» spiega Silvia. Da perfette personal (flower) shopper conoscono i segreti di ogni pianta, in particolare quelle su misura per Milano. Perché le hanno studiate ma anche perché sono habitué di Orticola, Chelsea Flower a Londra o Courson a Parigi. «A Milano si vive un rinato bisogno d’intimità. Si cercano le piante adatte per chiudere eventuali orizzonti poco graditi» dice Silvia. Olea Fragrans, Rose di Natale, graminacee ornamentali che aiutano a ricreare le forme architettoniche. Infinite soluzioni, un’unica regola. «Le piante non sono oggetti d’arredo».