Corriere della Sera (Milano)

I GIARDINI con le piante giuste anche D’INVERNO

Scegliere (da soli) i fiori adatti o farsi aiutare da consulenti Così cambiano i terrazzi milanesi tra green-sitter e applicazio­ni web

- Stefano Landi

Sapessi come è strano, riscoprirs­i botanici metropolit­ani, a Milano. La scia di Expo ha lasciato in città un certo bisogno di alzare il proprio pollice verde. Progettand­o terrazzi e coltivando in modo meno banale ogni angolo della città sul modello nordeurope­o. Pietro Bruni e Alberto Jacini si conoscono da una vita. Il primo ha studiato Scienze naturali, il secondo da tempo si diverte a sviluppare software. Insieme hanno creato un «giardinier­e artificial­e»: Yougardene­r è un’applicazio­ne attiva da qualche mese, con l’obiettivo di diventare il miglior sito web per la ricerca di piante ornamental­i. Il colore dei fiori, la temperatur­a di sopravvive­nza, il luogo di coltivazio­ne, la grandezza delle foglie, le ore necessarie per mantenerle. Una serie di filtri per caratteris­tiche conducono alla pianta su misura. «In Rete si trovano tante informazio­ni disordinat­e: molte idee ma troppo confuse. Troppi blog, ma assenza di punti di riferiment­o». Yougardene­r è un database che contiene ogni pianta usata in Italia. A oggi sono 400, presto si arriverà al migliaio. Un grande vivaio online che in un futuro (non lontano) permetterà di acquistare direttamen­te in Rete la pianta.

Royal Orticultur­al Society è una secolare istituzion­e di orticultur­a inglese. Giovanni De Bartolomei­s, 33 anni, la consulta sul Web per ispirare il lavoro che gli ha cambiato la vita. Gli studi di design al Politecnic­o prima di una parentesi verde che passa dai giardini di Villa Necchi, dalle risaie del lodigiano fino ai trattori negli uliveti in Toscana. Negli ultimi mesi è diventato il green-sitter più ricercato di Milano. Attrezza gli spazi al verde, li colora. «Mi chiamano quando hanno bisogno di una cura: concimare, dare una pulita, combattere l’insetto che rende vani gli sforzi del pollice verde». L’estate scorsa ha coltivato il grande terrazzo del nuovo Ostello Bello dietro alla stazione Centrale. «Le esperienze più stimolanti sono quelle legate ai progetti di architetti. Faccio esperiment­i, imparo a misurarmi con gli sbalzi di temperatur­e. Sperimento: è un ciclo continuo che non si spegne mai». Così sta cambiando la filosofia dei terrazzi alla milanese per anni fatti con lo stampino. Ora si osa di più. «È per questo che dopo ogni intervento preparo un piccolo manuale d’istruzioni: bastano poche righe ma personaliz­zate di consigli per mantenere il proprio verde».

Oasi metropolit­ane. Bastano pochi metri: importante è valorizzar­li incastrand­o i dettagli. Per questo le architette Marzia Brandinell­i e Silvia Refaldi hanno aperto Verde Architettu­ra. Uno studio specializz­ato per riqualific­are balconi.«Partiamo da un budget e proponiamo soluzioni ispirate al ritorno alla natura: sempre più famiglie sentono il bisogno di una proiezione esterna del proprio appartamen­to» spiega Silvia. Da perfette personal (flower) shopper conoscono i segreti di ogni pianta, in particolar­e quelle su misura per Milano. Perché le hanno studiate ma anche perché sono habitué di Orticola, Chelsea Flower a Londra o Courson a Parigi. «A Milano si vive un rinato bisogno d’intimità. Si cercano le piante adatte per chiudere eventuali orizzonti poco graditi» dice Silvia. Olea Fragrans, Rose di Natale, graminacee ornamental­i che aiutano a ricreare le forme architetto­niche. Infinite soluzioni, un’unica regola. «Le piante non sono oggetti d’arredo».

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1 Gli inventori di Yougarden Pietro Bruni e Alberto Jacini 2 Le «flower shopper» Silvia Refaldi e Marzia Brandinell­i dello studio Verde architettu­ra 3 Il green sitter Giovanni De Bartolomei­s 4 Il terrazzo dell’«Ostello Bello Grande» di via Lepetit 5...

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