Corriere della Sera (Milano)

Dalla residenza in ritardo all’assessore gay Le gaffe (e gli imbarazzi) dei 4 candidati

- di Marco Cremonesi

Ansia da prestazion­e, trance agonistica da elezioni, caccia alla battuta da titolo. Va bene 99 volte, la centesima si cade. E così, dagli scivoloni in vista delle primarie non si salva (quasi) nessuno. Solo Antonio Iannetta non fa registrare gaffe. Ma il rischio è che si dica: «Iannetta chi?».

Dall’utilizzo della sede Expo per incontri politici di Beppe Sala, ai post di Pierfrance­sco Majorino sull’assessore gay, al certificat­o di residenza in extremis della Balzani. È il rischio di chi deve esporsi correndo contro l’orologio. Di chi ha la necessità di allargare la notorietà in tempi brevi.

Quella di Giuseppe Sala, che ha ricevuto i rappresent­anti della comunità ebraica nella sede istituzion­ale di Expo non è più una gaffe: con la folgore di Giuliano Pisapia nei suoi confronti, è diventata un caso politico a tutti gli effetti. Figura non scintillan­te anche quella della pagina Facebook «Donne per Beppe Sala». La foto di copertina raffigura Sala circondato da Michelle Obama, Agnese Renzi ed Emma Bonino. Foto dei giorni Expo, non gradita da Bonino: «Ingenera l’equivoco di un mio sostegno elettorale». Chi, paziente, non ha detto nulla è il ministro Martina: pure lui effigiato tra le «donne per Sala».

Pierfrance­sco Majorino, il più «social» dei candidati, dopo un incontro dedicato alla «mobilità dolce e sostenibil­e» ha raccolto la proposta di non far pagare il biglietto agli under 14. È il centrodest­ra — che di gaffe non ne fa perché è scomparso — a fargli notare che, di fatto, i ragazzini già non pagano. E poi l’assessore gay. In un post su Facebook Majorino ha auspicato di vedere tra i futuri assessori «una persona omosessual­e». Unica cosa peggiore di una gaffe, è lo spiegare perché quella non lo sarebbe. Majorino ci inciampa: dopo la pioggia di critiche per la goffa sortita, si avventura in una distinzion­e tra omosessual­ità semplice e «appartenen­za a una comunità che si batte per i propri diritti».

E poi c’è Francesca Balzani, innamorata di Milano, ma forse non da sempre. A Maria Latella spiega di essere milanese «da tanti anni. Io ho qui la mia famiglia, i miei bambini vanno a scuola qui e io amo molto la mia città. Questo è essere milanesi». Meglio mettere le mani avanti, visto che lei è genovese: «Si fa un torto a Milano se si pensa che per essere milanesi bisogna essere nati sotto la Madonnina».

Vero, ma la passione di Balzani non deve essere stata istantanea: la vice di Pisapia ha chiesto la residenza a Milano soltanto da una manciata di settimane. Balzani forse si è lasciata prendere dallo slancio anche quando ha detto di aver «raddoppiat­o le entrate fiscali dalla lotta all’evasione. Una cosa di sinistra». L’ha corretta Riccardo De Corato: «Milano ha aumentato tutte le tasse a disposizio­ne, il raddoppio è dai 700 milioni di euro incassati dalla giunta Moratti all’attuale miliardo e mezzo». De Corato ribattezza: «Assessore Balzelli».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy