Corriere della Sera (Milano)

Monza, scuole prese di mira dai ladri «Senza fondi non c’è sorveglian­za»

Da agosto gli impianti d’allarme dei plessi sono scollegati. I presidi: appello al Comune

- Riccardo Rosa

Gli impianti anti intrusione ci sono, ma sono stati staccati per mancanza di fondi. Dallo scorso agosto i nove plessi scolastici di Monza e tutto ciò che custodisco­no, dalle postazioni informatic­he degli studenti ai materiali da laboratori­o, sono senza protezione. La giunta municipale ha infatti deciso tagliare l’appalto per la sorveglian­za delle scuole comunali, obbligando i dirigenti a disattivar­e gli allarmi perché, senza guardie private, nessuno interverre­bbe qualora scattasser­o.

Da agosto, fra atti vandalici, tentativi di furto e furti sono stato registrati dieci episodi. Mai niente di grave, ma l’ultimo ai danni della media Bellani, una delle più bersagliat­e con tre casi, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. All’inizio della settimana, i dirigenti scolastici hanno così scritto una lettera di protesta al sindaco, Roberto Scanagatti. «Più che una lettera — spiega Massimo Granata, preside della Bellani —, è un appello. Qui non si tratta solo di impedire il furto di attrezzatu­re per migliaia di euro, ma di proteggere il diritto allo studio dei ragazzi». I metodi didattici oramai stanno cambiando. Anzi, assicura Anna Cavenaghi, dirigente dell’istituto comprensiv­o di via Correggio, «sono già cambiati. Grazie al Pon, il Piano operativo nazionale, le scuole usano sempre più di frequente l’informatic­a — dice —. Quest’anno, a differenza di quello passato, noi non abbiamo subito furti, ma solo perché la scuola è ingabbiata in un cantiere». In questi otto mesi di controlli sospesi, ladri e vandali non hanno fatto distinzion­i intrufolan­dosi in asili, scuole medie e scuole materne. Alla mattina, nelle migliori delle ipotesi, professori e studenti hanno trovato la macchinett­a del caffè scassinata, nella peggiore i pc rubati, o la dispensa svuotata, così come racconta Sebastiano Graziano, dirigente dell’istituto comprensiv­o di via Raiberti. «Sotto Natale — ricorda — hanno letteralme­nte razziato la mensa, si sono portati via circa 10 mila euro di generi alimentari». Ma c’è di più: «Poche settimane fa — aggiunge —, pur avendo avuto il benestare da parte della polizia a collegare gli impianti d’allarme alla centrale, la giunta ha lasciato cadere la cosa». Sotto accusa i dirigenti mettono la circolare dello scorso 4 agosto con la quale il Comune ha tagliato l’appalto e che, di fatto, storna su di loro la responsabi­lità di proteggere pc, tablet e tutto il materiale didattico. Il malcontent­o per la decisione del Comune coinvolge anche i genitori degli studenti. Fra questi, Salvo Russo, militante della Lega Nord, che da giorni si sta muovendo per fare in modo che il problema arrivi in Consiglio comunale. «È una situazione assurda — commenta —, gli impianti vengono tenuti spenti perché nessun dipendente è disposto a intervenir­e se scattano». Antonio Marrazzo, assessore alle Opere pubbliche, è alle prese con risorse scarse. «A maggio poteremo il bilancio in aula. Sto lavorando per stanziare la somma necessaria a riattivare il servizio di sorveglian­za». In ballo c’è un contratto biennale da 200 mila euro che, secondo le previsioni dell’assessore, potrebbe essere riattivato dalla prossima estate.

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Sotto tiro La scuola media Bellani di Monza è uno degli istituti più bersagliat­i dai ladri. Dice il preside Massimo Granata: «Si tratta di difendere il diritto allo studio»

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