Corriere della Sera (Milano)

«Figura che divide» Cremona boccia via Oriana Fallaci

La decisione della giunta di centrosini­stra L’opposizion­e: scelta incomprens­ibile

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social, ha messo in piedi una riuscita protesta pacifica a base di palloncini bianchi in cielo contro le devastazio­ni durante il corteo dei centri sociali. Stavolta gli è andata meno bene. Il perché dello stop in Commission­e, composta da politici e tecnici, lo spiega l’assessore ai Servizi demografic­i Rosita Viola (Sel), che quel giorno rappresent­ava l’amministra­zione e sostituiva il sindaco Giancarlo Galimberti (Lista civica): «Premesso che non esistono praticamen­te più strade o giardini da intitolare e che, come prevede la normativa, non sono trascorsi dieci anni dalla morte della Fallaci, stiamo parlando di un nome che ha fatto discutere. E io mi sono trovata d’accordo con gli esperti che siedono in Commission­e». Sono 6, uno di loro è Franco Verdi, ex preside dell’istituto profession­ale Einaudi, big del Pd locale e presidente dell’assemblea provincial­e. «Sono intervenut­o nel dibattito sostenendo che la Fallaci è un personaggi­o che divide ed è la donna dello scontro di civiltà. Non c’è stato nemmeno bisogno di votare perché la pensavamo tutti allo stesso modo». Non proprio tutti: Alessandro Fanti, consiglier­e comunale della Lega, si è dissociato espressame­nte tanto da far mettere a verbale il suo dissenso. È vero, la Commission­e esprime un parere obbligator­io ma consultivo e l’ultima parola spetta alla giunta, ma è improbabil­e che l’orientamen­to venga ribaltato.

Il primo a saperlo è il centrodest­ra. «Uno scandalo, il frutto avvelenato del pensiero unico che i soliti pseudo intellettu­ali illuminati vogliono imporre a tutti», tuona Carlo Malvezzi, consiglier­e regionale del Ncd. «Sono allibito, siamo alla più completa cecità ideologica», gli fa eco Marcello Ventura, dei Fratelli d’Italia. Le proteste sono affidate a un diluvio di parole indignate, ma anche a gesti concreti destinati a far rumore, come la petizione annunciata dal segretario della Lega, Pietro Rinaldo Burgazzi: «Raccoglier­emo le firme contro questa decisione incomprens­ibile». Soprattutt­o per Vigliotta e il gruppo pro Fallaci, che stanno mettendo a punto una risposta provocator­ia. «Un targa, di legno, la appenderem­o noi sabato prossimo su un albero dei Giardini Pubblici, in pieno centro, rinominand­o così piazza Roma in piazza Oriana Fallaci. Lei ha detto in anticipo la verità sui musulmani ma, invece che un merito, viene considerat­a una colpa». La prossima seduta della Commission­e, il 19 maggio, approverà l’intitolazi­one di un parco al Premio Nobel per la Medicina Rita LeviMontal­cini. Un’altra grande donna, ma non basterà per far tornare la pace.

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In Vietnam Una celebre immagine di Oriana Fallaci (1929-2006) a bordo di un aereo dell’esercito americano che trasportav­a truppe durante la guerra del Vietnam

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