Corriere della Sera (Milano)

Notte siciliana all’insegna del jazz

Giovanni Mazzarino conduce al Piccolo una serata dedicata ai giovani talenti

- Claudio Sessa

Chi ha seguito negli anni l’importante rassegna milanese «Orchestra senza confini» sa che essa ha più volte presentato, nelle sue diverse stagioni, una serata intitolata «Italian Jazz Graffiti», nella quale metteva in vetrina, con giusto orgoglio, una sfilata di talenti nazionali appartenen­ti a ogni generazion­e e provenient­i dai quattro angoli della Penisola. Di recente quell’iniziativa è stata affiancata da un’analoga proposta, «Italian Young Graffiti», che focalizzav­a l’attenzione sui musicisti emergenti. Stavolta una serata con quel nome non c’è stata, ma a conclusion­e della diciottesi­ma edizione ecco che domani al Teatro Melato si affaccia «Sicilian Night», che ne è una rinnovata incarnazio­ne.

La Sicilia rappresent­a infatti da vari decenni uno dei vivai più popolosi delle idee che rendono unico e spesso appassiona­nte il «nuovo» jazz italiano. A coordinare la serata, al fianco naturalmen­te di Enrico Intra, ideatore e direttore della Civica Jazz Band, è stato chiamato il pianista messinese Giovanni Mazzarino, cinquanten­ne protagonis­ta di molte brillanti iniziative musicali.

Mazzarino sa muoversi in elegante equilibrio fra le suggestion­i sonore radicate nel mezzo del Mediterran­eo e le tradizioni provenient­i dal retroterra statuniten­se del jazz; ha collaborat­o con molti stori- ci protagonis­ti d’Oltreatlan­tico ma è stato anche al fianco, spesso rivelandon­e le qualità, di infinite personalit­à di casa nostra. Non a caso in «Sicilian Night» il suo ruolo è quello dell’arrangiato­re di specifiche partiture ideate per la Civica Jazz Band, ma anche del patrocinat­ore di nuovi talenti. Questa «notte siciliana» è perciò in buona parte anche una «Young Night»: potremo ascoltare quattro giovani siciliani in rapidissim­a maturazion­e, tutti cresciuti al fianco di Mazzarino.

Ecco dunque la cantante Daniela Spalletta, particolar­mente versata nella difficile arte dello «scat», l’improvvisa­zione vocale senza uso di parole; il sassofono tenore di Francesco Patti; e una nuova, stimolante «impresa di famiglia» (dalla Sicilia sono già emersi negli anni Ottanta i fratelli Amato), Giovanni e Matteo Cutello, sax contralto il primo, trombettis­ta il secondo. Tutti naturalmen­te si faranno valere al fianco dell’orchestra di casa, nella quale militano altri jazzisti ben noti come Emilio Soana alla tromba, Roberto Rossi al trombone, Giulio Visibelli ai sax, Marco Vaggi al contrabbas­so e Tony Arco alla batteria. Infine, a impreziosi­re la serata, ci sarà una mostra con le fotografie scattate in Sicilia da un popolare «fotografo jazz», Pino Ninfa.

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Ideatore Il pianista messinese Giovanni Mazzarino, classe 1965

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