Tre serate con Malika «Sarà come una discoteca»
Ayane al Tunnel per tre serate tra pop-dance e elettronica
«L’obiettivo di questo tour? Vedere tutta la gente in piedi e ballare con brani come “Adesso qui”». È partita la nuova sfida di Malika Ayane, che nella sua inedita veste di diva pop-dance, canta, balla e intrattiene il pubblico tra melodia ed elettronica. L’occasione per vedere dal vivo la trasformazione della 32enne cantante milanese d’adozione, con papà marocchino e mamma italiana, è il «Naïf ClubTour 2016», un live che approda per tre sere al Tunnel.
«Cambia la scenografia e le atmosfere sono ispirate al trip hop, al bristol sound. Ho deciso di cambiare dopo aver visto un concerto di Tricky a Berlino. Non abbiamo più marimbe, le pedaliere del violoncello sembrano un’astronave, ma si suonano comunque gli strumenti, con un concetto identico a quello acustico ma con attitudine vintage».
Atmosfere Rispetto al tour autunnale qui prevale un suono più scuro e ballabile: sarà come stare in una discoteca
Il precedente naif tour era ispirato ai varietà degli anni Sessanta. Questo nei club invece? Dal punto di vista musicale cosa cambia?
«Rispetto alla versione autunnale, prevale un suono più scuro, più duro, decisamente più ballabile. Basta con rumba e salsa e largo ai ritmi urbani, elettronici. Ci sarà quindi molta più energia e per la gente sarà come stare in una discoteca. Ho scoperto che mi piace salpuò
tare sul palco come una matta. Il Tunnel è il luogo ideale per questo tipo di live, per questo ho deciso di fare tre serate».
Si è rivolta quindi a un pubblico più giovane?
«A dir la verità, non ho mai avuto una schiera di fan esclusivamente âgé. Il mio pubblico è trasversale. In questo caso, vedere una signora di una certa età ballare con i ragazzini
essere divertente».
Dopo aver condotto i TimMusic Onstage Awards ha detto che le piacerebbe condurre un talk show. Che tipo di trasmissione sarebbe?
«Mi piacerebbe far parlare i ragazzi, che oggi hanno molte cose da dire. Inoltre, da quando ho avuto una figlia ho notato che non esistono più programmi dedicati ai bambini. Sarà forse per il mio senso materno, ma vorrei un tv più educativa. Tra le altre cose, mi piacerebbe aprire un locale per aiutare i giovani talenti ad emergere». La carriera di attrice procede?
«Per il momento mi sono limitata a interpretare il ruolo di una killer in “Tutti i rumori del mare” e di una casalinga disperata nel cortometraggio “Perfetta”, di cui ho firmato la sceneggiatura. Il mio sogno
Desideri Continuo a flirtare con il cinema, il mio sogno sarebbe un giorno essere chiamata da Scorsese
sarebbe quello di essere chiamata un giorno da Scorsese, il regista che più amo per le ambientazioni noir».
Lei è anche ambasciatrice di Oxfam Italia. In che modo dedica il suo tempo a favore dell’integrazione?
«Vado in giro per le missioni a raccogliere informazioni, cercando di promuovere lo sviluppo dell’autonomia e non dell’assistenzialismo, partendo anche da piccoli progetti agricoli. Sono appena andata in un centro di accoglienza di San Casciano, dove i rifugiati africani, in attesa di asilo, vengono coinvolti in attività socialmente utili. Un percorso particolarmente virtuoso, che parte dalla società civile. Sicuramente meglio che terrorizzare la gente con beceri slogan su presunte invasioni di stranieri».