Pugno in faccia contro l’arbitro
Il capitano del Costamasnaga, società dell’oratorio, non accetta il rigore contro
Un colpo in faccia al «fischietto», proprio nel finesettimana contro la violenza nei confronti degli arbitri. È successo durante una partita del campionato provinciale a Cernusco Lombardone.
Un colpo in faccia all’arbitro che aveva fischiato un rigore a sfavore della sua squadra. Sabato scorso, nel week-end contro la violenza nei confronti dei direttori di gara, il capitano del Costamasnaga ha picchiato il giovane fischietto, mandandolo al pronto soccorso. «Chiedo scusa, sono profondamente dispiaciuto e posso assicurare che non lascerò correre», dice senza nascondere l’imbarazzo il presidente della società lecchese, Angelo Giudice. Il calciatore e l’arbitro sono coetanei, entrambi diciottenni. Il primo, Davide Fonte, veste da anni la maglia del Costamasnaga e si è guadagnato la fascia da capitano. Il secondo, Marco Airoldi, studente di Vercurago era stato chiamato a dirigere la partita del campionato provinciale, categoria Juniores.
La squadra di casa, la Brianza Cernusco Merate, aveva appena segnato su rigore il gol del 3-0 quando il capitano del team ospite ha perso il controllo e, nel momento in cui doveva riprendere il gioco, ha colpito in faccia l’arbitro. Che fosse un pugno o uno schiaffo — tra i testimoni le versioni sono contrastanti — cambia poco. La partita è stata interrotta immediatamente e il giovane direttore di gioco medicato al pronto soccorso.
«Siamo una società dell’oratorio, non posso accettare quello che è accaduto», dice il presidente del Costamasnaga, Angelo Giudici. «Non ero presente alla partita quindi non ho assistito a questo grave episodio — continua —. Aspetto di relazionarmi con il dirigente che seguiva la squadra sul campo. Dobbiamo trovarci per decidere quali provvedimenti prendere. Non so cosa possa essere accaduto, conosco il giocatore, è un ragazzo tranquillo e non capisco questa esplosione di rabbia. Certamente non sarà tollerata. Non so quante giornate di squalifica gli saranno inflitte, per quanto mi riguarda sempre poche, data per la gravità del fatto». Tutte le partite, nello scorso fine settimana, erano iniziate in ritardo di dieci minuti proprio come segnale per condannare i sempre più frequenti gesti di intolleranza e violenza contro gli arbitri. «Ci scusiamo con l’arbitro e con l’Aia, l’associazione dei direttori di gara. È il minimo, ma è doveroso e lo faremo anche in forma scritta».