Università e aziende, dottorato industriale al Politecnico
Il Cnr riunisce i rettori lombardi. E il Pirellone annuncia: a luglio una legge regionale su ricerca e innovazione
Con lo slogan «Rilanciare la ricerca» il presidente del Cnr Massimo Inguscio e il rettore dell’Università di Milano-Bicocca Cristina Messa hanno riunito intorno al tavolo i rettori delle università lombarde con uno scopo: accendere un rilancio nella Regione che già più di tutte investe su questo fronte. «È opportuno mettere ordine in alcune aree», secondo Gianluca Vago, rettore della Statale, facendo in particolare riferimento alle vicende del centro di Nerviano e alla Fondazione regionale della ricerca biomedica. «Ma nel contempo — aggiunge — bisogna uscire da una rigidità schematica, oggi un vero strumento medioevale che non ha eguali». Università come Brescia hanno scelto indirizzi d’azione: «Abbiamo integrato le nostre quattro aree di attività secondo un approccio finalizzato a salute e benessere», ricorda il rettore Sergio Pecorelli. Resta invece irrisolto uno dei problemi di fondo dell’università italiana «legato al trasferimento di tecnologia verso il mondo esterno», sottolinea Fabio Rugge, prorettore dell’Università di Pavia. Tuttavia esistono delle premesse positive su cui rilanciare per il futuro. «Al Politecnico disponiamo della galleria del vento più grande tra tutti gli atenei d’Europa e abbiamo avviato borse di studio per attrarre stranieri», ricorda il prorettore Marco Enrico Ricotti.
Per cambiare passo sono emerse alcune iniziative interessanti. «Proprio per aiutare il trasferimento di conoscenza — spiega il presidente del Cnr — stiamo organizzando un dottorato industriale che riguarderà innanzitutto il Politecnico di Milano ma in prospettiva anche quello di Torino». E per garantire un domani tra università e mondo industriale «la Regione — ha annunciato il presidente Roberto Maroni — sta predisponendo per luglio una legge dedicata a ricerca e innovazione che coordinerà l’intero settore stabilendo quanto e come investire. E sino al 30 aprile siamo aperti a ogni suggerimento».
Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefani Giannini, rispondendo al richiamo del rettore Cristina Messa che chiedeva di guardare con più attenzione alla formazione e alla liberazione dei vincoli burocratici, ha assicurato che «da quest’anno saranno assunti con continuità mille ricercatori all’anno ai quali sarà garantito un equo trattamento».