Corriere della Sera (Milano)

«Ridateci l’hotel confiscato alla mafia»

- Marco Mologni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A Francesco Consolazio era stata assegnata la gestione dell’albergo nonostante il 48enne avesse sulle spalle un lungo fascicolo penale. Già in passato la struttura era finita nelle mani del plurinquis­ito Salvatore Izzo, e prima ancora a un operatore che ne aveva fatto un centro per anziani poi chiuso dai carabinier­i. Invece, ai sette ex dipendenti dell’Hotel Imperial (foto), che hanno perso il posto e ora vorrebbero riaprire la struttura confiscata nel dicembre scorso dall’Agenzia nazionale per l’amministra­zione e la destinazio­ne dei beni sequestrat­i e confiscati alla criminalit­à organizzat­a, non hanno mai dato risposta. «Non accettiamo — protesta Flavio Savarola, il maître dell’Imperial — che l’albergo sia stato affidato a un personaggi­o discutibil­e che ha preso in affitto la struttura presentand­o fideiussio­ni risultate false. Nel 2012 ha ristruttur­ato l’immobile mettendo in ginocchio decine di aziende che ancora oggi avanzano crediti. Nonostante ciò nel 2013 ha ottenuto la licenza commercial­e che il Comune ha revocato solo nel gennaio 2016, perché nel frattempo, nel luglio 2015, Consolazio era finito in carcere con una condanna definitiva a tre anni e quattro mesi per estorsione. E a noi, che abbiamo la fedina penale pulita, venga negata perfino una risposta. Chiediamo che, per una volta, siano premiati gli onesti». Oltre a Flavio, hanno perso il lavoro anche Maurizio, portiere di notte. Senza stipendio e Tfr gli addetti alla reception Carlo, Alessandro e Alessandra, e le donne delle pulizie, Elena e Ilaria. I dipendenti hanno chiesto che l’hotel sia concesso in locazione a una cooperativ­a sociale formata da loro stessi. Da giovedì scorso gli ex dipendenti dell’Imperial hanno organizzat­o un picchetto permanente di fronte all’hotel e hanno iniziato uno sciopero della fame. La rabbia è tanta anche perché le 28 camere dell’albergo erano sempre piene e nel 2015 il fatturato è stato di 480 mila euro. La storia dell’Imperial è ricca di ombre. Finanziato con i fondi di Italia 90, l’hotel che si affaccia sulla Monza-Saronno fu a lungo soprannomi­nato l’«albergo fantasma» e solo dopo 15 anni si riuscì a inaugurarl­o. Nel 1997 la prima chiusura: la casa di riposo aperta al suo interno era irregolare. Dentro, carabinier­i e Asl trovarono trenta anziani in condizioni precarie. L’hotel rimase vuoto per anni. Finché venne riaperto da una nuova società. Camere eleganti, piscina e solarium. Nel 2011 però l’albergo finisce nel monte ereditario di Salvatore Izzo. Secondo la Dia e la Guardia di Finanza di Milano, Izzo aveva accumulato un patrimonio immobiliar­e e finanziari­o di 16 milioni di euro con contrabban­do, riciclaggi­o e ricettazio­ne.

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