Strage di Dacca Uniti in corteo contro il terrore
Da Porta Venezia a San Babila per manifestare dolore e solidarietà. Scavuzzo: sentimento di fratellanza
Un minuto di silenzio e la deposizione di un mazzo di fiori ai piedi dello striscione che aveva aperto il corteo, da Porta Venezia a San Babila. S’è conclusa così la manifestazione delle comunità lombarde del Bangladesh che hanno voluto manifestare la loro vicinanza all’Italia e ai familiari delle vittime dell’attentato di Dacca. «Sono profondamente scioccata da quanto è successo a Dacca — ha detto la console bengalese, Rezina Ahmed —, come lo è tutta la comunità bengalese, che ha organizzato questa manifestazione per dimostrare l’assoluta solidarietà agli amici italiani e dimostrare l’attitudine totale alla non violenza. Il governo del Bangladesh ha un atteggiamento di tolleranza zero rispetto a qualsiasi atto così odioso. Noi desideriamo fortemente star vicino alle famiglie delle vittime».
Ieri pomeriggio, si sono ritrovati in circa duecento a Porta Venezia, sotto un sole cocente, ognuno con un pezzo di stoffa nero sul cuore per manifestare il dolore per le vittime. Nell’attentato dello scorso primo luglio, a Dacca, hanno perso la vita 20 civili, nove dei quali erano italiani.
A sfilare con le comunità del Bangladesh, in prima fila, erano presenti anche la vicesindaco Anna Scavuzzo, la consigliera Diana De Marchi, oltre a vari esponenti e membri della comunità. «Condanniamo l’attacco terroristico a Dacca, rendiamo omaggio a tutte le vittime, partecipiamo al vostro lutto», i messaggi di condoglianza sugli striscioni che sventolavano in corteo e sui cartelli neri, con scritte bianche.
«C’è grande solidarietà tra la comunità italiana e la comunità bengalese. Abbiamo bisogno di stringerci con le comunità che insieme possono lottare contro il terrorismo — ha detto la vicesindaco Scavuzzo —. C’è un sentimento profondo e di fratellanza che si sta tessendo. Il desiderio è di fare fronte comune e di non cedere alla paura che in questi giorni abbiamo sentito. Essere uniti con chi contrasta la violenza per sconfiggere il terrorismo: è questo il senso della manifestazione odierna. Perché gli episodi drammatici si sconfiggono solo se stiamo tutti insieme contro chi semina la paura. Così Diana De Marchi:«Siamo vicini alla popolazione bengalese. Possiamo costruire insieme opportunità di lavoro e non solo, ma sempre combattendo la violenza».