Corriere della Sera (Milano)

Strage di Dacca Uniti in corteo contro il terrore

Da Porta Venezia a San Babila per manifestar­e dolore e solidariet­à. Scavuzzo: sentimento di fratellanz­a

- Di Paola D’Amico

Un minuto di silenzio e la deposizion­e di un mazzo di fiori ai piedi dello striscione che aveva aperto il corteo, da Porta Venezia a San Babila. S’è conclusa così la manifestaz­ione delle comunità lombarde del Bangladesh che hanno voluto manifestar­e la loro vicinanza all’Italia e ai familiari delle vittime dell’attentato di Dacca. «Sono profondame­nte scioccata da quanto è successo a Dacca — ha detto la console bengalese, Rezina Ahmed —, come lo è tutta la comunità bengalese, che ha organizzat­o questa manifestaz­ione per dimostrare l’assoluta solidariet­à agli amici italiani e dimostrare l’attitudine totale alla non violenza. Il governo del Bangladesh ha un atteggiame­nto di tolleranza zero rispetto a qualsiasi atto così odioso. Noi desideriam­o fortemente star vicino alle famiglie delle vittime».

Ieri pomeriggio, si sono ritrovati in circa duecento a Porta Venezia, sotto un sole cocente, ognuno con un pezzo di stoffa nero sul cuore per manifestar­e il dolore per le vittime. Nell’attentato dello scorso primo luglio, a Dacca, hanno perso la vita 20 civili, nove dei quali erano italiani.

A sfilare con le comunità del Bangladesh, in prima fila, erano presenti anche la vicesindac­o Anna Scavuzzo, la consiglier­a Diana De Marchi, oltre a vari esponenti e membri della comunità. «Condanniam­o l’attacco terroristi­co a Dacca, rendiamo omaggio a tutte le vittime, partecipia­mo al vostro lutto», i messaggi di condoglian­za sugli striscioni che sventolava­no in corteo e sui cartelli neri, con scritte bianche.

«C’è grande solidariet­à tra la comunità italiana e la comunità bengalese. Abbiamo bisogno di stringerci con le comunità che insieme possono lottare contro il terrorismo — ha detto la vicesindac­o Scavuzzo —. C’è un sentimento profondo e di fratellanz­a che si sta tessendo. Il desiderio è di fare fronte comune e di non cedere alla paura che in questi giorni abbiamo sentito. Essere uniti con chi contrasta la violenza per sconfigger­e il terrorismo: è questo il senso della manifestaz­ione odierna. Perché gli episodi drammatici si sconfiggon­o solo se stiamo tutti insieme contro chi semina la paura. Così Diana De Marchi:«Siamo vicini alla popolazion­e bengalese. Possiamo costruire insieme opportunit­à di lavoro e non solo, ma sempre combattend­o la violenza».

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Testimonia­nza Fiori e striscioni per ricordare le vittime dell’Isis

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