Botte ai ragazzi Nuova rissa tra i latinos
Al Corvetto in 15 aggrediscono 4 ecuadoriani
«C’è una differenza fondamentale — ragiona un investigatore della Squadra mobile — tra gruppi che escono in strada armati per attaccare, e persone che invece ingaggiano una rissa con quel che trovano in strada, pezzi di legno, segnali stradali». Sono state queste le «armi» con le quali un gruppo di una quindicina di ragazzi di origine sudamericana, all’alba di domenica, ha aggredito quattro giovani ecuadoriani che aspettavano l’autobus in via Cassinis, dopo una nottata trascorsa nella discoteca «Karma», al Corvetto. «Di che gang siete?», sarebbe stata la frase d’approccio. Quella per attaccare la lite. Poi è iniziato un violento e feroce inseguimento: due ragazzi sono riusciti a scappare, altri due (20 e 22 anni) sono stati picchiati con segnali stradali e un coccio di bottiglia. Feriti, sono stati trasportati al Policlinico in condizioni non gravi.
Tutto un altro livello di scontro, e su questo stanno ragionando gli investigatori della polizia, rispetto alla violentissima aggressione di domenica 3 luglio fuori dal locale «Lime Light», a pochi metri dall’università Bocconi. Un giovane albanese, 18 anni, si trova ancora in condizioni disperate all’Humanitas di Rozzano, dopo essere stato colpito con quattro coltellate al torace, una delle quali ha intaccato il cuore. L’episodio di quel giorno ha i profili molto più definiti di una spedizione (o comunque di un’aggressione) con l’obiettivo di avere effetti devastanti. Il giovane albanese era con un gruppo di amici (tra cui alcuni sudamericani) e potrebbe essere stato colpito nel corso di una lite con un altro gruppo, salito e sceso da un tram dopo il ferimento di un altro ecuadoriano, 21 anni, avvenuto pochi minuti prima in piazza Sraffa, sempre nella stessa zona.
Le condizioni di salute dei due ragazzi raggiunti all’alba di domenica dalle ambulanze e dalle Volanti della questura in via Barzoni, dove si è concluso l’inseguimento, non sono preoccupanti. I due, secondo i primi accertamenti, non apparterrebbero ad alcuna pandilla, i gruppi di strada formati da giovani latino-americani che hanno ormai una storia e una tradizione più che decennale in città e che negli ultimi mesi hanno ricominciato a fronteggiarsi in maniera più continua e violenta. I due feriti che erano usciti dal «Karma», alla provocazione dei loro aggressori, avrebbero risposto di non far parte di alcuno di questi gruppi, ma questo non è bastato a evitare l’aggressione. Nella zona tra Corvetto e Porto di Mare ci sono da anni locali che ospitano serate latino-americane frequentate dai giovani delle pandillas e spesso in quelle strade sono avvenuti scontri violentissimi.