Moscova chiusa Informazioni al rallentatore
Per fortuna è stata un’afosa e flemmatica domenica: poca gente, nessuno veramente di fretta, appuntamenti rimandabili di qualche minuto senza drammi. Troppi gradi anche per arrabbiarsi. Solo grazie a una domenica così il primo giorno di chiusura della fermata Moscova nella linea verde della metropolitana è stato superato senza grandi rimostranze dei viaggiatori sulla scarsa informazione. La maggioranza sbarcava a Lanza un po’ disorientata, guardandosi intorno per ritrovare l’orientamento. Molti hanno capito solo a posteriori che quel gracchiare dell’altoparlante, mentre erano sul treno, li avvisava che la fermata Moscova è soppressa fino al 10 settembre. «Non si capiva bene», «Troppo basso il volume», lamentavano i più. Alcuni giuravano che non c’erano mai stati avvisi durante tutto il lungo tragitto da Lambrate. Ma c’era anche chi aveva inteso benissimo: «Io ho sentito l’avviso in inglese», dichiarava un sorridente signore che pure trascinava un’enorme valigia. Quelli che uscivano dai tornelli con gli auricolari, immersi nella musica, non facevano una piega, rassegnati e consapevoli che se l’erano cercata. I più attenti avevano letto l’avviso nelle strisce luminose che segnalano l’arrivo dei treni. Nessuno aveva in mano i pochi volantini che, nel pomeriggio inoltrato, rimanevano ancora appoggiati ai tornelli di accesso. Insomma, un primo giorno che non ha brillato per l’informazione ai passeggeri, nemmeno nelle banchine d’attesa: gli annunci erano troppo diradati e confusi con quelli degli orari estivi. Eppure l’Atm aveva addirittura promesso del personale appositamente destinato a suggerire percorsi alternativi. Lo aspettiamo per oggi. Perché, in fondo, è sempre dal lunedì che si comincia.